Reazioni ai messaggi WhatsApp in prova su Android e iPhone

Cosa bolle in pentola per il servizio di messaggistica in questa prima parte di autunno

reazioni ai messaggi WhatsApp

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Procede a gonfie vele lo sviluppo delle reazioni ai messaggi WhatsApp ossia la funzione che consentirà di rispondere ad una nota ricevuta con un emoticon rappresentativo del nostro interesse e dello stato d’animo. Che la novità fosse già in lavorazione presso gli esperti era cosa già risaputa, grazie alla scoperta di una nuova opzione di questo tipo sulla versione iOS dell’app di messaggistica, dunque per gli iPhone. La notizia delle ultime ore è che il passo in avanti è pure in parte compiuto per i dispositivi Android.

Nell’aggiornamento beta 2.21.20.8 di WhatsApp per smartphone con sistema operativo Google sono appena apparse proprio le reazioni ai messaggi. L’immagine anteprima (fornita dall’informatore WABetaInfo) è abbastanza eloquente per capire di che cosa si tratta. Dato un determinato contenuto, in questo caso un link testuale, ecco che l’utente potrà citarlo associando ad esso un emoticon a proprio piacimento. La scelta sarà di certo ampia tra tutte le emoji presenti nel servizio di messaggistica.

Trattandosi di una funzione in beta, non possiamo dire con certezza se l’aspetto finale delle reazioni ai messaggi WhatsApp sarà proprio quello ora visibile. A dire la verità, le emoji poste in rilievo sotto i contenuti sembrano essere abbastanza piccole, quasi insignificanti. Magari gli sviluppatori potrebbero lavorare ad un loro ridimensionamento, anche per rendere più significativo il loro valore in chat. Considerando che gli esperti sono adesso al lavoro per l’implementazione della novità ma in una prima fase sperimentale, potrebbero passare svariate settimane, se non mesi, prima che la feature giunga a destinazione sui telefoni di utenti Android e naturalmente possessori di iPhone. Ci si è abituati oramai a visionare nelle beta del servizio una gran quantità di spunti e operazioni interessanti ma il loro via libera definitivo resta vincolato ad una lunga fase di test, pur necessaria per evitare problemi.