Non sappiamo se la storia d’amore tra Insigne ed il Napoli sia giunta ai suoi titoli di coda. Neanche i protagonisti della vicenda De Laurentiis ed Insigne credo sappiano bene come si svilupperà una trama aperta a tutti gli esiti possibili ed immaginabili.
Contro il Venezia, di sicuro però, è andato in scena un vero e proprio dramma sportivo dal quale emergono con potenza la tempra e la leadership di Lorenzo Insigne. La manata esagerata di Osimhen aveva lasciato il Napoli in dieci uomini contro il Venezia. Insigne e compagni avevano continuato a giocare la loro partita perché, nonostante l’inferiorità numerica, il Napoli era molto superiore ai neo promossi lagunari.
La partita vivacchiava, era chiaro che ci sarebbe voluta una giocata per sbloccarla. L’occasione arriva con un calcio di rigore assegnato agli azzurri. Tocca a Lorenzo Insigne. L’esecuzione è una catastrofe. La palla finisce agli astri e nella mente di tutti piombano i peggiori pensieri: il contratto, il tiro a giro, il profeta in patria, il fantasma dei momenti decisivi…..
Insigne era al centro della tempesta con onde emotive che montavano di secondo in secondo. Un secondo trillo, un secondo rigore. Senza paura il Capitano prende la sfera e fa il suo dovere. Il Napoli è in vantaggio e tutto il popolo azzurro tira un enorme sospiro di sollievo. In pochi minuti passione, morte e resurrezione sportiva d’Insigne.
Non è vero che il rigore sia un particolare. In quel secondo rigore c’era un pezzo importante di vita e di carriera d’Insigne. Ed Insigne non ha fallito il suo appuntamento con il destino. Ha mostrato , oltre ad un grande ed indiscutibile bagaglio tecnico, al mondo intero anche la capacità di prendersi in toto le responsabilità di una fascia , quella di capitano, che a Napoli pesa più che altrove. Dopo il rigore trasformato , ha incitato i compagni ed ispirato anche la rete di Elmas che ha messo in cassaforte la partita.
Certo l’avversario era il Venezia e non il Real Madrid, certo era il primo turno di campionato e non una finale di Champions, ma la tensione emotiva era alle stelle ed Insigne ha saputo governarla e vincerla. Proprio come un vero Capitano . Cosa ne sarà del contratto e del futuro? Lo scopriremo solo vivendo in attesa della prossima polemica.
Partita, quella contro il Venezia, che poteva essere insidiosa in virtù di come era cominciata: una ingiusta espulsione di Osimhen, un infortunio di Zielinski e un rigore sbagliato di capitan Insigne! E proprio quest’ultimo è stato però autore di una grande prestazione di carattere: da gran leader che è diventato ha preso la squadra per mano e l’ha condotta alla vittoria, assumendosi la pesante responsabilità di tirare un secondo rigore dopo aver fallito il primo! Di sicuro il presidente non potrà non tener conto di quanto fondamentale sia il N24 azzurro!
È il vero acquisto che il Napoli deve fare, contratto ed ipotesi di entrare in organico a termine carriera.
Le persone brave ( non è un talento per me) vanno tutelate e preservate.
Grinta e personalità ieri il ragazzo le ha avute.
Saluti