Mistero bonus 2400 euro: risposte su ritardi, rifiuti e quando arriva il pagamento

Tutti gli ultimi aggiornamenti da INPS per coloro che attendono un segnale più concreto sul pagamento

bonus 2400 euro

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Arrivano in queste ore alcune indicazioni importanti per chi si sta chiedendo quando arriva il pagamento del bonus 2400 euro. La tempistica, però, oggi 21 maggio non è tutto, in quanto occorre prendere in esame alcuni ritardi nelle risposte di INPS e soprattutto i primi rifiuti pervenuti a chi ha inviato la domanda questo mese. Dopo i chiarimenti che ho portato alla vostra attenzione nei giorni scorsi con un altro articolo, dunque, è estremamente importante capire cosa stia avvenendo da un po’ di tempo a questa parte.

Quando arriva il pagamento del bonus 2400 euro: le ultime da INPS

Affrontiamo un argomento alla volta, per non confondere che ci segue. In primis, quando arriva il pagamento del bonus 2400 euro da INPS? Tramite una pagina Facebook specifica e meno frequentata di quella “madre”, vale a dire INPS Giovani, sappiamo che coloro i quali hanno ricevuto esito positivo, dovrebbero ricevere il pagamento nel giro di pochi giorni lavorativi. Meno di una settimana, per intenderci. Al contrario, chi ha ricevuto risposta negativa, dovrà presentare una sorta di ricorso che verrà poi valutato dalle sedi di competenza dai funzionari preposti.

Come riporta Mondoeconomia, dunque, all’interno della propria area utente sono sì disponibili alcune funzioni legate al riesame, per inviare nuovamente la domanda riguardante il bonus 2400 euro. Allo stesso tempo, però, alcune dinamiche sono cambiate e ci si dovrà rivolgere necessariamente alla sede di riferimento. Situazione in evoluzione, dunque, che non riguarda solo il pratico, ma anche il teorico. E questo giustifica alcune domande che sono state rifiutate, sorprendendo gli stessi utenti.

Chi ha presentato la domanda per ottenere il bonus 2400 euro e, ad oggi, si chiede quando arriva il pagamento, deve tener presente un dettaglio non di poco conto. A quanto pare, i requisiti quest’anno sono diversi rispetto a quelli che ci sono stati presentati nel 2020, soprattutto per quanto concerne questioni specifiche come le scadenze dei contratti e ad alcuni codici.