Annalisa canta l’Inno di Mameli nella finale di Coppa Italia Atalanta – Juventus. L’appuntamento è per questa sera, mercoledì 19 maggio, in prima serata su Rai1. Si sfideranno da Reggio Emilia le scusare di calco Atalanta e Juventus.
Come è ormai tradizione, sarà un cantante italiano ad intonare l’Inno di Mameli, inno nazionale del nostro Paese. Quest’anno è Annalisa la cantante scelta per eseguirlo prima della partita. Sarà lei a cantarlo prima del fischio d’inizio.
10 anni di carriera alle spalle, festeggiati con Dieci – il brano inedito presentato sul palco del Festival di Sanremo 2021 e contenuto nell’album Nuda Dieci.
7 album nel corso degli anni che hanno certificato 11 dischi di Platino, 12 dischi d’oro per un totale di 500 milioni di visualizzazioni ai videoclip ufficiali rilasciati dalla cantante per i suoi singoli.
L’annuncio è di qualche giorno fa: sarà Annalisa – cantante italiana molto apprezzata che deve i suoi esordi ad Amici di Maria De Filippi – ad esibirsi intonando l’Inno di Mameli durante la finale di Coppa Italia. La sua performance si aggiunge a quella dei colleghi e delle colleghe italiane che prima di lei hanno avuto lo stesso compito.
Si tratta di Emma, Arisa, Malika Ayane, Alessandra Amoroso, Chiara Galiazzo, Lorenzo Fragola, Lodovica Comello, Noemi, Lorenzo Licitra e Sergio Sylvestre, coloro che prima di Annalisa hanno interpretato l’Inno prima della finale di Coppa Italia.
L’annuncio proviene dalla Lega di serie A che sui social ha comunicato la presenza di Annalisa Scarrone nella partita tra le più importanti dell’anno calcistico.
L’Inno di Mameli
Fratelli d’Italia,
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.Fratelli d’Italia,
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò!