Fedez al Primo Maggio, la Lega: “Non pagatelo se fa politica” e la replica

La presenza di Fedez al concertone del Primo Maggio non piace alla Lega: "La Rai non lo paghi sa politica. Ecco la risposta del rapper

fedez al primo maggio

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Con la presenza di Fedez al Primo Maggio non poteva mancare la posizione della Lega. Il partito di Matteo Salvini, infatti, ha espresso un parere netto sullo show organizzato dai sindacati che ricorre ogni anno alla notizia della partecipazione del rapper e imprenditore milanese.

Federico Lucia, del resto, nelle ultime settimane ha più volte “dissato” il carroccio in merito all’approvazione del ddl Zan di cui solo negli ultimi giorni è stata decisa la calendarizzazione con Ostellari in veste di relatore. Fedez non si è mai tirato indietro dal punzecchiare Simone Pillon, il più acceso oppositore del disegno di legge, e in ultima battuta è riuscito ad attirare l’attenzione del segretario Salvini.

Quest’ultimo, con gran sorpresa – o forse no – ha manifestato la sua attestazione di stima nei confronti di Fedez invitandolo addirittura a partecipare alla raccolta firme contro le restrizioni governative sul tema della pandemia del Covid-19. Il rapper di Bella Storia non è ancora salito sul palco, ma la Lega ha già rilasciato una nota firmata da senatori e deputati del Carroccio tra cui Massimiliano Capitanio, Giorgio Bergesio, Laura Cavandoli, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti e Simona Pergreffi. Di seguito il testo della nota:

“Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento.

Con 945.000 posti di lavoro persi in un anno e la disoccupazione giovanile al 33%, se davvero il signor Federico Leonardo Lucia deciderà di promuovere la propria figura attaccando Lega e Vaticano, sarà un insulto al 1 maggio. Non si usano i diritti dei lavoratori per promuovere la propria immagine e fare ulteriori profitti.

La Rai non può comprare interventi d’odio a scatola chiusa e non si invochi la censura, perché al rapper non mancano certo spazi per manifestare il suo pensiero, tra l’altro noto anche ai sassi. Viale Mazzini ha ancora qualche ora per rimediare, dopodiché la Lega si muoverà in tutte le sedi competenti. E i sindacati si ricordino che il lavoro appartiene a tutti, non lo si svilisca per regalare qualche like a un cantante milionario”.

Fedez non si è lasciato sfuggire lo spazio di risposta e ha pubblicato una serie di stories su Instagram per rispondere alla nota della Lega. “Da brividi”, scrive Federico Lucia che si sente attaccato sul suo diritto di parola e nel suo ruolo di artista. Ecco la replica del rapper:

“È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi ed edulcorarne il contenuto.

Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente.

Come ci insegna il primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio”.

Chi la spunterà? La partecipazione di Fedez al Primo Maggio è già oggetto di discussione ancor prima dell’esibizione, un dissing senza fine che continua anche al di là dei social con un tentativo di filtro da parte del Carroccio, principale bersaglio delle polemiche del marito di Chiara Ferragni che da anni manifesta il suo pensiero insieme ai suoi follower.