Addò Se Va e Tu dei Foja sono lo yin e lo yang, la notte e il giorno e la tempesta che anticipa la quiete. Se c’è una cosa che la band napoletana sa fare più di tante altre realtà della scena partenopea e italiana, del resto, è aggiungere alle opere pubblicate il sapore della sincerità.
Oggi la squadra di Dario Sansone è un punto di riferimento per il folk-rock del Belpaese. Un “folk”, quello dei Foja, che non si traduce nella visione stereotipata del mandolino e della balera. Nel cuore della band c’è Pino Daniele, ci sono i 24 Grana, ma troviamo anche un caleidoscopio borchiato con l’effige dei Led Zeppelin, dei Beatles e di tanti altri mostri sacri del rock.
Lo capiamo con Addò Se Va, che parte con una sessione percussiva che ricorda tanto Do I Wanna Know? degli Arctic Monkeys. Perché sì, le chitarre sono distorte con un fuzz e sputano riff claustrofobici, in perfetta sintonia col testo. C’è la pandemia, ovviamente, nella sua espressione più nera, quella dell’isolamento e del distanziamento sociale. Il protagonista soffre tra quelle mura e vorrebbe incontrare il suo amore. Il ritornello è un’apertura ingannevole: tutto si fa pulito e illuminato, ma c’è un cromatismo che ti rispedisce in picchiata nell’inferno.
Tu è l’interruttore che accende la luce. 6/8, la voce di Dario amplificata da un vintage delay con il risultato di una ballata che racconta il momento in cui i due amanti si ritrovano e si abbandonano in un bacio infinito. Due registri perfettamente resi al massimo dal regista Michel Liguori: in Addò Se Va è tutto distorto, con la band che suona in uno spazio angusto e una ragazza che si muove come un fantasma; Tu è un mondo di fiori e letti a due piazze dove trionfa l’amore.
Addò Se Va e Tu dei Foja anticipano il quarto album della band napoletana che vedrà la luce entro la fine del 2021.