Come funzioneranno le scuole aperte a luglio e agosto, non obbligatorie?

Quali attività si svolgeranno e quali fondi saranno messi a disposizione in ogni scuola

scuole aperte a luglio e agosto

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Come si svolgeranno le attività delle scuole aperte a luglio e agosto? L’adesione ai progetti estivi sarà obbligatoria o su base volontaria per gli studenti e soprattutto anche per i docenti? Per la stagione delle vacanze 2021, il Governo di Mario Draghi ha previsto l’istituzione di veri e propri centri estivi “pubblici” voluti fortemente dal nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. I nodi da sciogliere sono molteplici tuttavia e la macchina da mettere in moto nel giro di poche settimane richiede molto impegno.

Cosa si farà nelle scuole aperte a luglio e agosto

La prima cosa da dire è che l’idea di fondo è che nelle scuole aperte a luglio e agosto non si studierà, almeno non nel senso tradizionale del termine. Saranno piuttosto previste le visite nei musei, laboratori di teatro e attività ricreative di ampio raggio. Dovranno essere previste sessioni di coding e robotica, corsi di arte e musica e naturalmente tutte le attività sportive la faranno da padrone, almeno quelle che potranno essere messe in campo negli spazi degli istituti o quelli pubblici messi comunque a disposizioni dagli enti locali.

Andare a scuola in estate sarà obbligatorio per studenti e insegnanti?

Un altro aspetto cruciale da mettere in chiaro per tutte le attività delle scuole aperte a luglio e agosto è il seguente: sia gli studenti che i docenti potranno procedere solo su base volontaria ai nuovi centri estivi. Gli stessi insegnanti potranno scegliere o meno di prestare il loro servizio per i progetti e i laboratori. Per questi ultimi riceveranno una retribuzione extra che andrà di certo misurata sulla base dell’impegno profuso. I dirigenti scolastici potranno, a loro volta, scegliere se far partecipare il loto istituto al programma.

I fondi disponibili

Per mettere in moto la macchina delle scuole aperte a luglio e agosto, il Governo ha stanziato 510 milioni di euro (di cui 150 del Decreto Sostegni e 320 relativo ai Pon). Si calcola dunque che, in media, ogni istituto, avrà a disposizione 18.000 euro per mettere in campo specifici progetti. Il 70% dei fondi totali saranno destinati alle scuole del sud Italia.