Gli Oscar di Netflix, che ha vinto più di ogni altro produttore con 7 statuette (ma non le più ambite)

Quantitativamente sono stati gli Oscar di Netflix, che ha vinto più di tutti ma ha fallito nelle categorie principali: ecco com'è andata


INTERAZIONI: 362

Con sette trofei totali guadagnati, quelli del 2021 sono stati gli Oscar di Netflix, ma a metà: lo streamer è in testa a tutte le altre case di produzione in quanto a premi portati a casa, pur avendo mancato la vittoria nella categoria del miglior film e in quelle relative alla migliore interpretazione (qui la lista completa dei vincitori). Quest’anno Netflix ha ottenuto almeno una nomination in 22 delle 23 categorie degli Oscar, con la sola eccezione dei lungometraggi internazionali, e ha piazzato due contendenti per il miglior film, Mank e Il Processo ai Chicago 7 (quest’ultimo con ben sei nomination, immeritatamente senza vittorie). In totale 36 nomination, molto più di qualsiasi altro studio di produzione.

A far sì che questi siano stati gli Oscar di Netflix sono stati soprattutto i due premi per Mank, il film più nominato quest’anno con 10 candidature, e per Ma Rainey’s Black Bottom. Inoltre la piattaforma ha vinto anche con il documentario My Octopus Teacher di Pippa Ehrlich, James Reed e Craig Foster e il cortometraggio live-action di Two Distant Strangers di Travon Free e Martin Desmond Roe e il cortometraggio animato If Anything Happens I Love You di Will McCormack e Michael Govier.

Gli Oscar di Netflix segnano però anche la delusione delle vittorie mancate per i protagonisti di Ma Rainey’s Black Bottom: Chadwick Boseman era decisamente il favorito per l’Oscar postumo come miglior attore ma è stato battuto a sorpresa da Anthony Hopkins per The Father, mentre Viola Davis ha visto sfumare il secondo Oscar dopo Barriere, stavolta come migliore attrice protagonista, assegnato a Frances McDormand per Nomadland.

Se questi saranno ricordati come gli Oscar di Netflix nonostante il flop nelle categorie principali è perché lo streamer ha vinto più di tutti gli altri produttori in termini di statuette assegnate. Segue la Disney con cinque vittorie, tre per l’acclamato Nomadland della sua Searchlight Pictures (miglior film, regista per Chloé Zhao e attrice per McDormand) e due per il delizioso Soul di Disney-Pixar (Miglior film d’animazione e colonna sonora), che rappresenta anche i primi Academy Awards vinti dalla neonata piattaforma Disney Plus. La Warner Bros. ha ottenuto tre premi Oscar, due per Judas and the Black Messiah e uno per gli effetti visivi di Tenet, mentre Amazon Studios si è fermata a due premi minori per Sound of Metal, per il montaggio e il suono, su 12 nomination totali. Il colosso di Amazon si classifica al pari con Sony Pictures Classics, che ha vinto due statuette per The Father, con la migliore sceneggiatura non originale oltre al riconoscimento per Hopkins. A mani vuote, invece, Apple e Hulu.

Un grande passo avanti per gli Oscar di Netflix rispetto al 2020, quando la piattaforma aveva vinto solo due Academy Awards su 24 nomination, con Laura Dern migliore attrice non protagonista per Storia di un Matrimonio e American Factory come miglior documentario. Due anni fa ne aveva vinti quattro, tre per Roma di Alfonso Cuarón (film in lingua straniera, fotografia e regista) e uno per il cortometraggio documentario Period. End of The Sentence, accompagnati da molte polemiche sull’impatto che gli streamer stavano avendo sulla fruizione del cinema in sala.

I risultati degli Oscar di Netflix in quest’edizione sono dovuti a massicci investimenti in titoli originali da parte della società e al piano responsabile dei film originali di Netflix Scott Stuber, che dal 2017 ha perseguito una strategia volta non solo ad aumentare il volume della produzione interna, ma anche a produrre film prestigiosi in grado di competere agli Oscar e di aumentare la credibilità di Netflix, attirando così nuovi abbonati ma anche i migliori talenti di Hollywood.