Concreto rischio rinvio per Juventus-Napoli: tutte le ultime notizie

Quali sono gli ultimi aggiornamenti che arrivano da Torino, dopo il caso positivo di Bernardeschi questa mattina

Rinvio per Juventus-Napoli

Rinvio per Juventus-Napoli


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Bisogna analizzare bene le ultime notizie riguardanti il possibile rinvio per Juventus-Napoli. La questione è delicata, a maggior ragione se pensiamo che la telenovela si trascina ormai dal mese di ottobre, tra l’ASL partenopea che fermò gli ospiti poco prima della partenza per Torino e la scellerata decisione di spostare il recupero da marzo ad aprile. Un mese fa, infatti, le due squadre erano probabilmente più stanche, ma senza focolai Covid che purtroppo occorre mettere in preventivo dopo il ritorno dei nazionali.

Le ultime notizie sul possibile rinvio di Juventus-Napoli

Dunque, oggi non si parla tanto di formazioni, come abbiamo fatto qualche giorno fa sul nostro magazine, ma del rischio rinvio per Juventus-Napoli. La notizia del giorno, infatti, si focalizza sul tampone positivo per Bernardeschi, ennesimo caso che arriva dal gruppo dei nazionali italiani. Il fatto che il suo periodo di incubazione sia durato a lungo, come nel caso di Sirigu, Cragno e Florenzi (tutti positivi da circa 24 ore), rende ancor più delicata tutta la situazione come si può facilmente immaginare.

Diversi gli aspetti da prendere in esame in queste ore. Il primo è ufficiale, grazie alle dichiarazioni rilasciate poco fa Carlo Picco, direttore dell’ASL di Torino, che ai microfoni di Calcio Napoli 24 Live pare abbia gettato acqua sul fuoco a proposito del rischio rinvio per Juventus-Napoli: “Al momento la partita non è a rischio, i medici solo al lavoro per verificare la presenza di eventuali altre positività nel gruppo juventino“.

Allo stesso tempo, però, la situazione appare molto delicata. Qualora dovesse emergere qualche altro positivo nel gruppo squadra bianconero, infatti, il rischio rinvio per Juventus-Napoli diventerebbe più concreto. Scenario purtroppo da non escludere per ora, se pensiamo sia ai tempi di incubazione della variante inglese del Covid, che appaiono più lunghi con gli esempi degli altri calciatori riportati in precedenza. Possibile, poi, che l’approccio dell’ASL di Torino possa cambiare qualora dovessero emergere casi di giocatori non impegnati con la nazionale italiana, con potenziale trasmissione anche all’esterno di quel gruppo.