La reunion dei Pink Floyd non si può fare, parla David Gilmour: “Abbiamo già dato”

I Pink Floyd torneranno insieme sul palco? David Gilmour spegne l'entusiasmo, ecco le sue dichiarazioni

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Ciclicamente ritorna il desiderio di assistere a una reunion dei Pink Floyd, la band britannica tra le più vicine all’universo e meno radicata sulla Terra. I motivi sono tanti, a partire dalla necessità di ritrovare quei viaggi astrali che solo il gruppo fondato da Syd Barrett può regalare e probabilmente non esiste disco che non sortisca questo effetto.

Che ne pensa, quindi, David Gilmour di una possibile reunion dei Pink Floyd? Il chitarrista è stato intervistato da Guitar Player e ha sparato a sangue freddo: “No”, in sostanza, è stata la sua risposta. Gilmour sostiene che tutto sia stato detto, fatto, suonato e cantato e ritornare negli stadi con la band non è certo la sua aspirazione:

“Abbiamo fatto il nostro tempo, abbiamo finito. Sono d’accordo con Roger, che fa quello che vuole e si diverte. Non voglio assolutamente tornare indietro. Non voglio andare a suonare negli stadi. Sono libero di fare esattamente quello che voglio e come voglio”.

Parole perentorie e che dicono tanto di quel tentativo di Roger Waters di organizzare un vertice con i vecchi compagni di avventure, David Gilmour e Nick Mason. Waters aveva convocato i due reduci dei Pink Floyd in un albergo vicino all’aeroporto di Londra per un tentativo di tornare alla pace. Il bassista, ricordiamolo, ha lasciato la band nel 1985. Nel corso del vertice tenutosi a Londra l’anno scorso ogni tentativo è stato inutile. I dissapori probabilmente si sono dissipati, ma Madon, Waters e Gilmour non hanno più il sentimento verso il lavoro di gruppo.

Del resto lo stesso Waters ha accusato Gilmour di despotismo quando ha rivelato che il chitarrista non consente l’accesso ai canali web della band. Mason, serenamente, ricorda che senza gli attriti tra il bassista e il chitarrista le cose sarebbero andate diversamente.

Una reunion dei Pink Floyd non è dunque possibile: Waters vuole continuare a fare ciò che vuole e David Gilmour è dello stesso avviso dal momento che la band resta una realtà circoscritta al passato per la quale non c’è più entusiasmo né motivazione di un ritorno sui palchi o in studio.