Tutta Colpa di Freud – La Serie punta tutto sul ritmo battente e un gusto agrodolce (recensione)

Arrivata su Prime Video prima di debuttare su Canale5, Tutta Colpa di Freud - La Serie è il remake in 8 episodi del fortunato film di Paolo Genovese

Tutta Colpa di Freud - La Serie

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Chi ha visto il film omonimo troverà in Tutta Colpa di Freud – La Serie, appena sbarcata su Amazon Prime Video, lo stesso mood da commedia agrodolce ma una più ampia declinazione dei temi e definizione dei personaggi. Negli 8 episodi della serie, che mostra l’impronta di Paolo Genovese alla supervisione artistica, c’è modo di approfondire la storia che al cinema era stata interpretata da Marco Giallini e che qui trova la comicità più nordica di Claudio Bisio: la storia si sposta da Roma a Milano ma di fondo resta la stessa, ovvero quella dello psicoterapeuta Francesco Tamarelli e delle sue tre figlie Emma (Demetra Bellina), Sara (Caterina Shulha) e Marta (Marta Gastini), un’intera famiglia, a vario modo, in crisi d’identità.

Ricalcando la trama originale ma rendendola più contemporanea, Tutta Colpa di Freud – La Serie ha il pregio di entrare subito nel vivo delle questioni che pone: un cinquantenne padre di tre figlie, che ha cresciuto da solo dopo che sua moglie lo ha abbandonato per girare il mondo, si scopre affetto da attacchi di panico, nonostante sia uno che gli attacchi di panico in genere aiuta a curarli. Quando si ritrova improvvisamente le tre figlie di nuovo in casa, un po’ perché preoccupate della salute del padre un po’ perché in fuga dai loro stessi casini, dovrà affrontare i suoi problemi e quelli delle tre ragazze facendo attenzione a bilanciare il ruolo di padre e quello di psicanalista.

Il tratto fondamentale che distingue Tutta Colpa di Freud – La Serie è un ritmo battente e forsennato che non lascia spazi vuoti né tempi morti, soprattutto nei primi due episodi, puntando a coinvolgere lo spettatore nelle singole storie dei personaggi senza lasciare spazio alla distrazione: d’altronde di carne al fuoco ce n’è, soprattutto sul fronte filiale. Sara sta per sposarsi col fidanzato di sempre ma si scopre (o riscopre, visto che aveva già avuto un’esperienza adolescenziale con una compagna) attratta dalle donne e in particolare da colei che sta realizzando gli abiti di nozze per la cerimonia. L’archeologa Marta è invischiata in una complicata relazione sentimentale col Preside della sua facoltà, di cui è diventata l’eterna amante in attesa che lui lasci la moglie. Emma, appena maggiorenne, è un’aspirante influencer che farebbe di tutto per diventare la Ferragni della sua generazione, con l’entusiasmo tipico della sua età ma anche la scarsa concretezza che la espone a grandi illusioni. Tanto materiale da processare per un padre a sua volta alle prese con la classica mancanza di certezze di mezza età, costretto a passare dall’altra parte della barricata diventando paziente della collega psichiatra Anna (Claudia Pandolfi). Ad alleggerire questo – comunque divertente – psicodramma familiare è il personaggio di Matteo (Max Tortora), l’amico di famiglia romano, autista che finisce per lavorare per una donna d’affari austera ma affascinante in una Milano che gli riserverà molte sorprese.

Tutta Colpa di Freud – La Serie, scritta e prodotta da Paolo Genovese ma diretta dall’altrettanto esperto Rolando Ravello, punta tutto sulla dimensione della nevrosi da sviscerare e dei carichi emotivi da disinnescare (con qualche stereotipo di troppo sulla psicoterapia, la cui rappresentazione – necessariamente semplificata dalla dimensione della commedia – sarebbe interessante capire come viene percepita da chi la pratica per mestiere o come paziente). Lo fa con personaggi costretti ad interrogarsi continuamente su se stessi, a rimettere in discussione certezze rivelatesi fallaci e a ridiscutere il proprio orizzonte di vita in una dimensione che bilancia costantemente leggerezza ed amarezza. I dialoghi, per quanto talvolta improbabili come d’altronde in tutte le commedie che mescolano ironia e dramma esistenziale, sono serratissimi e dal ritmo quasi musicale, in un continuo botta e risposta con cui i personaggi tendono a definirsi l’un l’altro e a tracciare il perimetro dei loro sentimenti.

Il cast di Tutta Colpa di Freud – La Serie è perfettamente calato nella parte: le tre giovani donne coi loro caratteri e personalità agli antipodi sono incarnate in modo molto credibile dalle giovani attrici scelte per sostituire le più famose Anna Foglietta, Vittoria Puccini e Laura Adriani del film originale. E soprattutto, in una dialettica Milano-Roma certo talvolta segnata da qualche cliché ma comunque molto godibile, funziona molto la chimica tra Bisio e Tortora: quest’ultimo ha forse il merito di incarnare il personaggio più concreto, empatico e gradevole dell’intera serie.

Prodotta da Lotus e Mediaset con Amazon Prime Video, Tutta Colpa di Freud – La Serie è destinata al pubblico generalista: dopo essere apparsa in anteprima sulla piattaforma streaming sarà nel palinsesto della prossima stagione televisiva di Canale 5, ripercorrendo lo stesso schema di Made in Italy.

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