Willie Peyote canta Giudizi Universali con Samuele Bersani al Festival

Willie Peyote duetta con Samuele Bersani nella serata delle cover di Sanremo sulle note di Giudizi Universali: "Averlo vicino mi inorgoglisce tantissimo e mi tranquillizza"

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Per la serata delle cover di giovedì 4 marzo Willie Peyote canta Giudizi Universali con Samuele Bersani, autore della storica ballata che ancora oggi fa scuola nel mondo del cantautorato italiano.

Willie Peyote, in gara tra i Campioni con Mai Dire Mai (La Locura), ha scelto Giudizi Universali perché la ritiene una delle sue canzoni preferite del panorama italiano, ma non solo. Di Samuele Bersani, autore e compositore del brano che sarà con lui sul palco dell’Ariston nella serata dedicata ai duetti, afferma di avere tanta stima specialmente per la sua poetica e la sua capacità di sintesi. Averlo accanto al Festival di Sanremo lo fa sentire come un giovane sportivo che si ritrova a giocare con un campione. Ecco le sue parole:

“Un brano come Giudizi universali lo devi cantare e basta, comanda Samuele che decide quando devi cantare e quando stare zitto. L’ho scelta perché è una delle mie canzoni preferite della musica italiana, perché lui ha una grandissima capacità di sintesi e una penna sopraffina nell’essere leggera e profonda contemporaneamente ed è un mio obiettivo arrivare a tali vette, l’ho sempre stimato e averlo vicino mi inorgoglisce tantissimo e mi tranquillizza, come quando un giocatore della primavera va a giocare in prima squadra e il capitano ti incoraggia. Mi sento a mio agio perché c’è lui che mi fa da chioccia”.

Giudizi Universali è uno dei più grandi successi di Samuele Bersani insieme a Spaccacuore e Chicco E Spillo, incluso nel terzo album in studio Samuele Bersani (1997) e presente anche nella colonna sonora del film Chiedimi Se Sono Felice di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il cantautore bolognese scrisse il testo di Giudizi Universali nello stesso periodo in cui aveva firmato Canzone, portata al successo da Lucio Dalla, e raccontò che grazie a quel brano era riuscito a togliersi alcuni sassolini dalle scarpe.

Per Willie Peyote è la prima volta al Festival, che quest’anno va in scena totalmente ridimensionato in base alle normative di contenimento della pandemia del Covid-19. Il pubblico in sala non ci sarà e l’intera organizzazione si è mossa nel nome della sicurezza per i partecipanti e i promotori.

Per ricordare su quali basi si fonda il nuovo cantautorato italiano Willie Peyote canta Giudizi Universali con Samuele Bersani, ospite eccellente e autore di questo capolavoro.

Giudizi Universali – Testo

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza
complicare il pane
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo
taglia bene l’aquilone, togli la ragione e lasciami sognare, lasciami
sognare in pace

Liberi com’eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori come Mastroianni
anni fa,
come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza
calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l’odio
Torre di controllo, aiuto, sto finendo l’aria dentro al serbatoio

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c’è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più…

Vuoti di memoria, non c’è posto per tenere insieme tutte le
puntate di una storia
piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo
taglia bene l’aquilone
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Libero com’ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c’è niente che mi sposta o vento che mi sposterà

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c’è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei…

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