Amadeus si dimette e lascia Sanremo? I motivi della minaccia alla Rai

Il direttore artistico pronto a dimettersi: gli ultimi aggiornamenti

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Su Dagospia una notizia flash di Candela. Secondo quanto riportato, Amadeus sarebbe pronto a dimettersi e a lasciare la direzione artistica del Festival di Sanremo 2021. L’amico Fiorello, co-conduttore della kermesse canora, lo seguirebbe senza pensarci un attimo.

OM apprende che nella mattinata di oggi sembra essere atteso un nuovo vertice Rai. L’intenzione è quella di trovare un accordo al fine di consentire ad Amadeus lo svolgimento del suo Festival di Sanremo e scongiurare le dimissioni a poche settimane dall’avvio della competizione musicale.

Sembrerebbe essere partito tutto da un tweet del ministro Franceschini, che si è detto questa mattina restio alla presenza del pubblico al Teatro Ariston di Sanremo in occasione del Festival della Canzone Italiana numero 71. Dagospia comunica, però, che la presa di posizione di Amadeus e di Fiorello nasconderebbe molto altro. Il problema principale, che porterà ad un nuovo tavolo e a nuove trattative, non è quello del pubblico in Teatro (o almeno non solo…).

Non si hanno al momento ulteriori dettagli a proposito delle eventuali dimissioni di Amadeus, per ora solo indiscrezioni. Va ricordato che, secondo il decreto attualmente in vigore, il pubblico non è vietato nei programmi TV tanto che sia Rai che Mediaset, e anche Sky, hanno fatto ricorso ai figuranti già negli scorsi mesi. Il primo programma televisivo ad usufruirne è stato il talent show X Factor che aveva indignano i frequentatori dei social, salvo poi spiegare che i figuranti – per le trasmissioni TV – sono consentiti dai vari DPCM in quanto persone nello svolgimento della propria attività lavorativa retribuita dalla produzione.

Il Festival di Sanremo, però, si svolge in un teatro: è questo il punto cruciale del diverbio. Se riapre il Teatro Ariston di Sanremo sarebbero legittimati a riaprire anche tutti gli altri teatri d’Italia, la cui attività è stata sospesa dal Governo per l’emergenza sanitaria tuttora in corso.