È morto il padre di Valerio Scanu, ucciso dal Covid

Lutto per Valerio Scanu: il padre Tonino, 64 anni, è morto a causa del Covid-19. L'uomo si trovava in terapia intensiva all'ospedale di Olbia

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La notizia che nessuno avrebbe voluto sentire è arrivata, con gran dolore: è morto il padre di Valerio Scanu. Tonino, questo il nome del papà dell’artista, era ricoverato al Mater Olbia dopo aver contratto il Covid-19.

64 anni, Tonino Scanu stava lottando contro la malattia da un mese e mezzo. Inizialmente si trovava in terapia sub intensiva per poi continuare a lottare contro il male in terapia intensiva. Valerio ne aveva parlato recentemente durante un’intervista rilasciata al settimanale Oggi esprimendo il desiderio di trascorrere il Natale insieme alla sua famiglia. La preoccupazione era tanta, ma l’artista si diceva fiducioso di una prossima guarigione del padre.

La notizia arriva dal quotidiano sardo La Nuova Sardegna in cui Tonino viene ricordato come un uomo votato al lavoro – come storico dipendente comunale de La Maddalena – e agli eventi benefici. Per il momento l’ex cantante di Amici non ha rilasciato dichiarazioni né ha pubblicato messaggi sui social. Un dolore, sapere che sia morto il padre di Valerio Scanu, perché la tragedia si unisce alle tante ferite inflitte dal terribile virus di cui ancora oggi vengono negate l’esistenza e la pericolosità da parte di tantissime persone.

Valerio ha pubblicato di recente il disco Canto Di Natale anticipato dal singolo L’Aria Di Natale, quasi un augurio, la speranza di un buon auspicio per un 2020 che è già nella storia per le sue connotazioni da annus horribilis. La comunità sarda, attraverso la Nuova Sardegna, si stringe intorno al dolore della famiglia per il tragico epilogo di una storia che tutti abbiamo sperato in un lieto fine.

Morto il padre di Valerio Scanu si allunga la lista dei grandi lutti che colpiscono gli artisti in questo periodo storico infausto, e ciò che rimane quando diamo l’estremo saluto a qualcuno, oggi, è la frustrazione di aver toccato con con mano la sofferenza di queste persone che hanno lottato fino alla fine per sconfiggere il virus, questo mostro invisibile e spietato.