Canvas su Netflix, dall’addio alla rinascita nel commovente corto di un maestro d’animazione Pixar

Da un'esperienza universale di dolore nasce un corto d'animazione che spinge a incamminarsi con speranza sulla via della rinascita

Il corto di animazione Netflix Canvas

[Netflix]


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A Frank E. Abney III – già al lavoro su Coco, Toy Story 4, Soul e altre produzioni Disney e Pixar – si deve il delicato, toccante racconto di perdita e rinascita al centro di Canvas, su Netflix dall’11 dicembre. Il corto segna il debutto alla regia di un maestro dell’animazione, che a sei anni dalla prima scintilla creativa vede farsi realtà un progetto legato a doppio filo a dolorose vicende personali.

La storia di Canvas è una rapida incursione nel mondo di un anziano appassionato di pittura, che con la morte della moglie vede estinguersi il proprio spirito creativo. La sua quotidianità solitaria è interrotta soltanto dalle visite della nipotina, una presenza tenera e gioiosa che però non riesce a spingere il nonno oltre i confini di un dolore che ha messo radici. A spingere l’anziano lungo la via di una lenta rinascita arriva poi un’inattesa scoperta della bambina, con cui si chiude un corto all’insegna di una speranza incrollabile.

A poche settimane dal debutto di un piccolo capolavoro come Se Succede Qualcosa, Vi Voglio Bene, l’arrivo di Canvas su Netflix riporta l’attenzione su corti di delicata bellezza, con messaggi semplici e potenti trasmessi grazie a un’animazione di enorme qualità ed efficacia. Canvas, in particolare, riesce a superare il bisogno di qualsiasi narrazione verbali intersecando l’animazione in 3D e quella in 2D. La prima riflette la quotidianità dell’anziano, la seconda fa spazio alla materia impalpabile di sogni e incontri spirituali.

A ispirare il debutto alla regia di Frank E. Abney III è stata la più personale delle vicende, ossia la perdita del padre ad appena cinque anni. Sapevo che avrei dovuto creare un progetto personale se avessi voluto fare qualcosa di davvero speciale, ha spiegato in un’intervista a Variety. Ho perso mio padre quando avevo cinque anni e ho ripensato a come la mia famiglia è stata colpita da questo evento, soprattutto mia madre, che ha dovuto provvedere a noi facendo tutto da sola. Mi sono sempre chiesto: c’è stato qualcosa che si è lasciata alle spalle o ha perso, nel perdere mio padre? Canvas ha iniziato a prendere forma mentre facevo queste riflessioni. È stata una sorta di terapia, ha commentato.

Al pari di Se Succede Qualcosa, Vi Voglio Bene, Canvas su Netflix fa della vulnerabilità un punto di forza della narrazione. Da un’esperienza umana universale l’animatore e regista coglie l’ispirazione per una storia che, metabolizzato il dolore della perdita, permette di aprirsi a un principio di guarigione. Il pubblico cui si rivolge è anch’esso universale, con un occhio di riguardo ai creativi afroamericani.

Il modo in cui [l’anziano protagonista] mette via tutte le opere d’arte che ha realizzato e tutte le cose che gli ricordano la moglie, è un po’ il modo in cui mi sento all’interno della comunità nera, dove se si vive un trauma o accade una tragedia si sente di dover semplicemente andare avanti, senza prendersi il tempo di processare e soffrire, ha spiegato. È come se si dovessero chiudere in un cassetto tutte queste cose. Essendo io stesso un animatore e un regista afroamericano, voglio che Canvas di Netflix ispiri altri creatori neri a raccontare le loro storie e far sentire le loro voci, ha concluso.

Il corto d’animazione Canvas è disponibile in streaming su Netflix.

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