La Regina degli Scacchi, Anya Taylor-Joy racconta com’è diventata Beth Harmon

Anya Taylor-Joy svela il suo rapporto con Beth Harmon e da quali riflessioni nasce la protagonista di una delle migliori serie dell'anno

Anya Taylor-Joy ne La Regina degli Scacchi su Netflix

[Phil Bray/Netflix]


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L’entusiasmo attorno alla performance di Anya Taylor-Joy ne La Regina degli Scacchi è d’intensità rara. Per quanto le nuove leve mostrino di appartenere a una generazione ricca di talenti, sono poche le giovani interpreti capaci di diventare oggetto di venerazione istantanea. La Regina degli Scacchi di Netflix si rivelerà probabilmente decisiva nella carriera di Anya Taylor-Joy, che tuttavia non è del tutto nuova sulla scena. Anzi, sono proprio gli impegni pregressi sul grande schermo ad averle reso ancora più arduo il compito di calarsi nei panni di Beth Harmon.

In una recente intervista all’Entertainment Weekly, infatti, Scott Frank – cocreatore della serie, lo stesso ad aver svelato l’iniziale coinvolgimento di Heath Ledger nel progetto – ha spiegato che Anya Taylor-Joy è arrivata a Berlino per girare La Regina degli Scacchi a soli due giorni dalla conclusione delle riprese di Last Night in Soho, iniziate a loro volta due giorni dopo il completamento di quelle di Emma. Era esausta quando è arrivata da noi. Era preoccupatissima perché si sentiva molto stanca, ma poi ha azzeccato tutto già dalla prima ripresa della prima scena. Mi sentivo molto sollevato. Si cambiava al volo, e lo faceva sempre sul set. Potevamo parlare e ridere, ma poi bastava che la videocamera la inquadrasse e riusciva a essere in lacrime, devastata. Una vera professionista.

La prova di Anya Taylor-Joy nei panni di Beth Harmon appare ancora più straordinaria se si considera che la sua presenza in scena è pressoché ininterrotta. La protagonista è osservata lungo un arco di tempo che va dai 15 ai 20 anni o poco più, e molto del suo lavorio interiore oltrepassa movimenti e dialoghi, raggiungendo la massima intensità nelle lunghe sequenze davanti alla scacchiera. Anya Taylor-Joy ha rivelato di aver colto la sfida con entusiasmo ancora maggiore, una volta letto The Queen’s Gambit, il romanzo cui si ispira La Regina degli Scacchi di Netflix.

Ho divorato il libro, e quel pomeriggio avrei dovuto incontrare Frank, ha raccontato all’EW. Mi sono detta “Ora faccio una passeggiata, così posso ricompormi e quando lo incontro magari riesco a presentarmi come un essere umano seminormale”. Poi a cinque minuti dall’inizio della passeggiata mi sono messa a correre, e io non sono una che corre. Ero strapiena di idee, passione, energia, e mi sono fiondata nel ristorante. Per fortuna a Scott è piaciuto tantissimo il mio entusiasmo sfrenato.

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La conferma è arrivata proprio da Scott, che ha dichiarato di aver pensato a lei per il ruolo di Beth ne La Regina degli Scacchi dopo aver guardato il film indie Thoroughbreds. La cosa fantastica di Anya è che ha un controllo di sé che è difficile trovare in altri attori. Anche il semplice muovere delle pedine: lei ha trovato modi interessanti per farlo. O anche il modo in cui incrocia le braccia, o in cui volge lo sguardo altrove… è molto, molto espressiva e può fare tanto con poco, e non sono in tanti a riuscire a farlo.

Certo ha aiutato che, in Beth, Anya Taylor-Joy abbia trovato il personaggio al quale accostarsi più facilmente. L’ho compresa all’istante, e mi è entrata dentro così rapidamente che ho pensato “[La Regina degli Scacchi] sarà più difficile da gestire, perché significa che quando Beth ha una cattiva giornata, avrò una cattiva giornata anch’io”. E devo imparare a dire “Ok, questo non è un problema mio, ma del mio personaggio”.

E questo è valso soprattutto al momento di offrire una rappresentazione autentica e credibile delle dipendenze di Beth. Sia per Scott che per me era molto importante che ogni volta che Beth beveva o assumeva sostanze fosse rappresentata in modo diverso. [Il pubblico] doveva poter capire da cosa Beth stava fuggendo o a cosa si stava avvicinando, e cosa cercava nelle sostanze che assumeva. Per esempio, beve perché si sente sola, perché sta festeggiando? Prende pillole perché si sente sopraffatta dalle emozioni e vorrebbe metterle a tacere, oppure le prende perché sente di non potercela fare senza?

Il livello di cura e amore garantiti da Anya Taylor-Joy hanno restituito al pubblico uno dei personaggi più affascinanti e una delle storie più intense dell’anno, incastonate in un universo visivo spettacolare. La Regina degli Scacchi può considerarsi uno dei più gloriosi successi della serialità del 2020; una storia – come rileviamo nella nostra recensione – così avvolgente da lasciar fuori ansie e preoccupazioni per l’intera durata dei suoi sette episodi.