I messaggi degli artisti per Stefano D’Orazio: il ricordo di Emma, Vasco, Francesco Renga e tanti altri

Dopo la morte di Stefano D'Orazio arriva il cordoglio dei colleghi. Ecco cosa scrivono gli artisti, da Emma Marrone a Vasco Rossi

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Tanti, tantissimi sono i messaggi degli artisti per Stefano D’Orazio. Si consumano parole e aneddoti, oltre al commovente commiato di Francesco Facchinetti che chiama affettuosamente il batterista dei Pooh “zio” e gli augura buon viaggio. Parole inevitabili, quelle di Francesco, che si sommano al grandissimo cordoglio per un musicista fondamentale per la musica italiana, un batterista simbolo e iconico nell’estetica e nello stile.

Enrico Ruggeri lo ricorda come “persona per bene” e “piena di energia positiva”, seguito da Raf che pubblica un’istantanea di D’Orazio da giovane accompagnata da un amichevole “ciao”. Saturnino Celani offre una delle immagini più belle, una batteria con il proprio conducente. Rita Pavone lo ricorda come il “battito rullante dei Pooh” mentre i Nomadi chiedono a Stefano D’Orazio di salutare le stelle.

Francesco Renga scrive “ciao Stefano” su Instagram seguito da Vasco Rossi che pubblica il suo cordoglio nelle stories di Instagram. Non si dà pace Nek che affida ai social un lungo post per ricordare Stefano D’Orazio per la sua dote di avere “una parola buona per tutti”. Anche Eros Ramazzotti affida alle stories di Instagram il suo ultimo saluto, nello stesso stile di Emma Marrone che mostra il batterista sorridente.

Si uniscono Alessandra Amoroso e Giorgia, ma i messaggi degli artisti per Stefano D’Orazio non si arrestano qui. Lo storico batterista dei Pooh si è spento a 72 anni nelle ultime ore di venerdì 6 novembre. Immenso e toccante il dolore dei suoi compagni d’avventura e di tutto il mondo della musica e dello spettacolo.

Oltre ai messaggi degli artisti per Stefano D’Orazio, infatti, è arrivato il cordoglio di tanti altri personaggi anche della politica e del giornalismo. Dopo la scomparsa di Gigi Proietti il 2020 si registra più che mai come l’annus horribilis che ci ha fatto salutare i volti più amati del nostro patrimonio culturale.