FIFA 21 Ultimate Team e le microtransazioni, tra i Pro Player c’è chi dice no

La stagione videoludica del gioco di Electronic Arts è pronta a prendere il via, e non mancano le polemiche sugli acquisti in game

FIFA 21 Ultimate Team

INTERAZIONI: 6

La lunga cavalcata di FIFA 21 Ultimate Team sta per cominciare. La modalità principe del titolo calcistico di Electronic Arts scalpita, nell’attesa di scendere in campo. Una partita digitale che prenderà indirettamente il via domani 30 settembre, con l’arrivo della Web App con cui gestire la propria squadra anche lontano dalla console. Con i primi match che verranno invece disputati a partire da giovedì 1 ottobre, giorno prefissato per l’avvio dell’accesso anticipato su EA Play.

L’attesa per chi invece prenderà il gioco completo è per le giornate del 6 e del 9 ottobre. In questo frangente arriveranno infatti dapprima la Champions Edition e la Ultimate Edition del gioco, e poi chiuderà la rassegna la Standard Edition.

Insomma, per FIFA 21 Ultimate Team si attende un periodo particolarmente rovente. E le casse della compagnia statunitense si preparano a tintinnare per gli incassi generati. Anche se sul fronte delle microtransazioni la musica potrebbe cambiare rispetto agli ultimi anni.

FIFA 21 Ultimate Team, stagione senza microtransazioni per un Pro Player

Ebbene potrebbe aprirsi una parentesi storica diversa per FIFA 21 Ultimate Team, economicamente parlando. L’ultima edizione dei titoli sportivi di Electronic Arts, con FIFA 20 e Madden NFL 20 sugli scudi, hanno permesso al colosso statunitense di gonfiare non poco le proprie casse.

Oltre un miliardo e mezzo gli introiti provenienti dalle sole microtransazioni, un bottino mostruoso che lasciava ben sperare anche in vista della nuova annata. Ma tra i Pro Player c’è chi, a distanza di pochi giorni dall’uscita di FIFA 21, si schiera senza mezzi termini contro queste ultime.

È il caso di Tim Latka, giocatore professionista che nel mondo degli eSports rappresenta lo Schalke 04. In alcuni suoi recenti interventi, Tim ha fatto sapere che quest’anno non farà affidamento sui FIFA Points per costruire la squadra con cui competerà nel corso degli eventi. Il no va al rischio di deriva Pay To Win, con tanti utenti che provano ad aprire pacchetti per trovare calciatori utili a migliorare drasticamente la propria rosa. Un elemento che rischia di far passare in secondo piano l’abilità pad alla mano.

Resterà da vedere come si comporteranno i maggiori esponenti del mondo degli eSports, nonchè dello streaming. È infatti fuori discussione che i contenuti legati allo spacchettamento di FIFA siano tra quelli che sono in grado di generare la maggiore interazione col pubblico. Che sia arrivato il momento d’oro per i bilanci di Electronic Arts?

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