Lo scioglimento dei Pooh secondo Roby Facchinetti, l’addio di Stefano D’Orazio come una pugnalata: “Pensavo che scherzasse”

I Pooh si sono divisi nel 2016 ma il progetti ha iniziato a scricchiolare ben prima

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Lo scioglimento dei Pooh secondo Roby Facchinetti, 4 anni dopo. L’artista bergamasco è appena tornato con un nuovo progetto monumentale, composto da un ricco album live e da un romanzo, ma il ricordo di quello che ha vissuto nel gruppo è ancora vivo e vibrante nella sua mente.

Sentito da Corriere della Sera, l’artista ha ricordato momenti up e momenti down della carriera artistica, che si è conclusa nel 2016 con lo scioglimento definitivo del gruppo e con l’ultimo concerto che hanno tenuto all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno.

Nonostante siano passati molti anni dalla fine del progetto della band, Roby Facchinetti non dimentica il momento più doloroso e che hanno dovuto attraversare durante la loro carriera. Il primo punto di rottura si è infatti verificato al momento dell’addio di Stefano D’Orazio, che aveva deciso di lasciare la band poiché riteneva di non avere più nulla da dare.

Racconta Roby Facchinetti:

“Spiegò che sentiva di non avere più niente da dare. Non lo presi sul serio, pensai: vabbè è successo anche a me. Siamo andati avanti per due anni credendo gli fosse passata, invece, voleva solo onorare gli impegni presi. Un giorno, feci uno dei miei discorsi sul futuro, lui mi guardò: Roby, non hai capito, io basta, esco. Solo Dodi aveva compreso e rispettava la decisione, Red era come me”

Un momento, quello dell’addio di Stefano D’Orazio, che ha riportato alla luce le vecchie ferite inferte dall’abbandono di Riccardo Fogli, che aveva lasciato il gruppo dopo Pensiero. L’amore per Patty Pravo era stato più forte di ogni successo, nonostante fosse già stato consistente, e per questa ragione aveva deciso di prendere un’altra strada.

Ognuno dei Pooh, dopo la conclusione del progetto della band, ha intrapreso la carriera solista continuando a suonare in giro per l’Italia. Roby Facchinetti è anche tornato a collaborare con Stefano D’Orazio, che ha scritto anche il testo di Rinascerò, Rinascerai, composta a sostegno della città di Bergamo fortemente colpita dal Coronavirus.