Con il raffreddore si può andare a scuola? Linee guida dal 14 settembre

Risposta esatta all'interrogativo in questo specifico momento, alla vigilia della riapertura

quando finisce la scuola

INTERAZIONI: 333

La domanda è imperante per tanti genitori: con il raffreddore si può andare a scuola? Lunedì 14 settembre ripartono le lezioni in aula per milioni di studenti in Italia, almeno per determinate regioni. Sono in molti ancora a chiedersi come comportarsi nel caso si manifestino i classici sintomi del naso che cola o degli occhi arrossati. Questi effetti devono essere sempre riconducibili al Covid-19 e comunque vanno verificati?

La risposta alla domanda centrale di questo approfondimento è no. Anche se con un semplice raffreddore ma non avendo la certezza che non si tratti di Covid-19 non bisognerebbe varcare la soglia di nessun istituto scolastico. A maggior ragione, andrebbe sempre verificata la temperatura corporea prima di recarsi in aula e dunque già a casa per evitare che questa superi la soglia limite dei 37,5 gradi.

Cosa succederà se a scuola il bambino o il ragazzo verrà ritrovato con sintomi (respiratori) possibilmente connesse al Covid-19? Ogni istituto ha previsto le cosiddette aule Covid, ossia spazi dove lo studente verrà accompagnato in attesa che i genitori passino a riprenderlo. Da questo momento in poi dovrà essere messa in moto la macchina che prevede la verifica della positività o meno del ragazzo o del bambino con l’effettivo tampone nel giro di poco tempo. Nel caso si accerti che la malattia in corso, anche tutti gli amici e gli insegnanti o altro personale a contatto proprio con lo studente dovranno essere controllati.

Se si è risposto alla domanda se con il raffreddore si può andare a scuola, cosa stabiliscono le linee guida del MIUR per il suo rientro? Non ci potrà essere ritorno tra i banchi se prima non verranno effettuati due tamponi con esito negativo a distanza di non più di 24 ore. Le regole sono ben chiare e precise e ognuno dovrà rispettarle nel rispetto di tutti gli altri.