Quel “Bella Ciao” di Vanessa Incontrada col Berlino de La Casa di Carta smaschera i trogloditi del web

Le critiche a Vanessa Incontrada per aver citato "Bella Ciao" nella didascalia alla foto con l'attore de La Casa di Carta sono la spia di un'ignoranza dilagante e preoccupante

IG: @vanessa_incontrada


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Abituati come siamo a leggere di tutto su quelle bacheche social che troppo spesso somigliano alle pareti dei bagni pubblici, non dovrebbe stupirci che il post di Vanessa Incontrada che cita “Bella Ciao” accompagnando una sua foto con l’attore de La Casa di Carta Pedro Alonso abbia smascherato un bel po’ di trogloditi presenti anche tra i suoi followers.

Tanto è bastato a scatenarle contro gli strali di una parte del suo pubblico: una foto con l’attore che interpreta Berlino ne La Casa di Carta, incontrato al Premio Filming Italy Best Movie Award a Venezia durante la Mostra del Cinema, e il ritornello di Bella Ciao come didascalia al post. Apriti cielo: a decine le hanno scritto di non occuparsi di politica (e fa già ridere così), di lasciare fuori dai suoi commenti una canzone come Bella Ciao perché così avrebbe perso una parte di pubblico, oppure, se proprio ci tiene, di andare a cantarla nel “suo Paese” (detto ad una persona che da oltre vent’anni vive e lavora in Italia).

Ecco solo alcuni dei commenti di chi si dice deluso e minaccia di non seguire più Vanessa Incontrada perché ha citato una colonna sonora di una serie tv incontrando l’attore che la interpreta (e la canta pure in diversi episodi).

Per fortuna molti altri, nettamente in maggioranza, hanno reagito sottolineando quanto fosse stupido associare la citazione di Bella Ciao ad una forma di endorsement politico, facendo presente che il canto popolare italiano associato alla Resistenza è la colonna sonora della serie ed è cantata in tutto il mondo (soprattutto dopo l’exploit de La Casa di Carta su Netflix) come inno di pace, libertà, rivendicazione di diritti umani e civili, ribellione all’oppressione dei popoli. Perfino ridicolo doverlo specificare, visto che nel caso in questione era assolutamente palese il riferimento di Vanessa Incontrada alla colonna sonora della serie Netflix. E che se pure fosse una citazione indicativa della sua appartenenza politica, l’attrice sarebbe pienamente legittimata ad usarla.

Ma al di là di questo, il fatto che Bella Ciao sia considerata un canto di parte anziché un simbolo di libertà, faccia ancora emergere rigurgiti fascisti, irriti gli elettori di destra e sia bollata come un’icona “comunista” invece che un simbolo della Liberazione dell’Italia dalla dittatura, rivela un problema molto più profondo, che riguarda l’ignoranza dilagante e preoccupante di una parte della società italiana nei confronti di un periodo storico dirimente per la nascita della democrazia e della repubblica italiana, un’idea distorta e fuorviante di cosa è stata la battaglia partigiana – plurale e inclusiva – contro il nazifascismo, probabilmente accompagnata da nostalgie nere e simpatie neofasciste (incostituzionali, vale sempre la pena ricordarlo).

L’eco del post di Vanessa Incontrada è certamente andata oltre le intenzioni dell’attrice, che voleva semplicemente rendere omaggio ad una serie e ad un attore di cui evidentemente è ammiratrice. Se avrà perso dei seguaci per questo, però, potrà essere ben contenta di non essere supportata da una manica di ignoranti.

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