Anche Patrick Dempsey confessa di essere rimasto in Grey’s Anatomy “solo per soldi, volevo lasciare prima”

Come Ellen Pompeo anche Patrick Dempsey rivela di aver continuato ad interpretare Grey's Anatomy perché "era difficile rinunciare ai soldi"


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Da Ellen Pompeo a Patrick Dempsey, negli ultimi tempi sembra essere di moda confessare le motivazioni delle proprie scelte professionali, in particolare quelle fatte per mere ragioni economiche e senza temere di passare per persone venali. Anche l’interprete di Derek Shepherd, dopo l’ex collega che ancora impersona Meredith Grey, ha rivelato di essere rimasto in Grey’s Anatomy fino alla fine dell’undicesima stagione solo per il fattore finanziario.

Decisamente difficile rinunciare, a detta di Patrick Dempsey, all’ammontare di quattrini offerti da una produzione di spicco che può contare su un’emittente e un produttore come ABC (nel suo caso, pare fossero 400.000 dollari ad episodio). Di conseguenza, quella che era una decisione meditata già da qualche anno, è stata rimandata solo per motivazioni economiche.

Patrick Dempsey ne ha parlato in un’intervista con Mensjournal.com a ridosso del debutto della serie Diavoli negli Stati Uniti, su CW. L’ex McDreamy, che da qualche anno sembra aver fatto pace con la pesante eredità di aver trascorso 10 anni in tv nello stesso ruolo, ora parla apertamente del perché avrebbe voluto lasciare prima Grey’s Anatomy ma non l’ha fatto.

Avrei dovuto farlo prima, un anno prima. Volevo farlo e ci ho pensato su, ma poi… i soldi. Voglio dire, provaci tu a rifiutarli.

Con la stessa schiettezza che ha contraddistinto le dichiarazioni in merito di Ellen Pompeo, anche Patrick Dempsey conferma dunque che c’è ben poco di artistico nella scelta di lavorare nel medical drama di Shonda Rhimes. La sensazione è che per molti di loro, dopo tanti anni, la serie sia diventata qualcosa alla stregua di un lavoro impiegatizio, con ritmi di lavoro da catena di montaggio incessante. Dempsey ne aveva parlato in una precedente intervista con Vanity Fair in cui elogiava il lavoro del settore audiovisivo in Italia dopo l’esperienza in Diavoli, ammettendo che ha ritmi più sostenibili di quelli massicci degli Stati Uniti.

Patrick Dempsey ha anche ironizzato sul modo in cui il suo personaggio è uscito di scena: un incidente d’auto da fermo a bordo della sua Porsche, un paradosso per un amante della velocità e delle corse automobilistiche come lui, che è anche un discreto pilota professionista. A quanto pare i suoi colleghi lo prendono in giro per quell’incidente che ha posto fine alla storia di McDreamy.

Sì, me ne assumo la colpa. I ragazzi della Porsche non perdono occasione per ricordarmelo.

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