Scadenza contratto Leo Messi: gli scenari di mercato sulla clausola rescissoria

La pulce argentina, in una clausola del contratto, si riservava la possibilità di rescindere unilateralmente: partenza a costo zero in vista?

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La scadenza del contratto di Messi è un argomento particolarmente rovente, da qualche settimana a questa parte. La pulce argentina ha già manifestato, durante questi giorni, un suo personale malessere. E la prospettiva di continuare a vestire blaugrana anche nel prossimo futuro parrebbe non essere incluso nei piani a lungo termine.

La sonante sconfitta – per 8-2 – incassata dai neo campioni d’Europa del Bayern Monaco ha rappresentato in sostanza la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso che evidentemente era già in equilibrio precario, vista la decisione mostrata dal numero dieci del Barcellona.

Certo, la scadenza del contratto di Messi, quella naturale, è ancora relativamente distante, fissata all’estate del 2021. Un lasso di tempo che Leo vorrebbe evidentemente trascorrere altrove.

Scadenza contratto di Messi, siamo ai saluti anticipati?

Trovare una soluzione al dilemma è però cosa alquanto complessa. Stiamo pur sempre parlando di un alieno sceso in un campo da calcio, con all’attivo una miriade di trofei personali e di club. E con una clausola rescissoria che fa tremare le ginocchia anche a chi galleggia sul petrolio.

È stata proprio quest’ultima (assieme alla volontà del calciatore) un deterrente più che utile a scoraggiare gli assalti dei club faraonici d’Europa. Ma con la volontà di Leo che viene meno, allora tutto cambia. A maggior ragione se, all’interno dell’accordo stipulato col club, esiste una scappatoia unilaterale.

La scadenza del contratto per Messi non sarebbe infatti l’unica via di fuga dai colori blaugrana. Un’ulteriore clausola era stata infatti inserita, e prevedeva che il calciatore poteva rescindere unilateralmente, ma solo fino a una determinata data. Il termine ultimo sarebbe stato quello del 10 giugno scorso, periodo in cui, però, il fermento era massimo per la ripresa dei campionati dopo il lockdown. Sarà possibile contare su una deroga a quel termine, estendendolo fino a fine agosto?

Per il Barcellona, ovviamente, no. Da un lato il club catalano non vorrebbe privarsi delle prestazione della pulce. A maggior ragione, non vorrebbe farlo senza incassare nemmeno un centesimo, creando un buco in campo e nel bilancio difficile da colmare, contando la necessità di operare poi sul mercato per trovare un sostituto.

D’altro canto, restare da separati in casa non porterebbe a nulla di buono. I “mal di pancia” dei calciatori trascendono sempre, finendo per divenire rotture insanabili. C’eravamo tanto amati, ma ora non più.

E con i vari Manchester City, PSG e Inter che bussano alla porta dell’argentino, le prospettive sono di un matrimonio, breve ma intenso, lontano dalla Spagna.