Ellen DeGeneres è stata a lungo – ed è ancora, per alcuni – una figura di riferimento per la comunità LGBTQ statunitense e internazionale, dai tempi del coming out nella sitcom Ellen e nella vita reale agli anni trascorsi a costruire l’impero dell’Ellen DeGeneres Show sul mantra be kind, letteralmente siate gentili. E pur essendo stato messo in discussione più volte, quest’ideale di impalpabile serenità, accettazione e apertura all’altro è sembrato resistere abbastanza facilmente alle esternazioni di persone che nel tempo se ne sono sentite tradite.
Perlomeno fino a qualche giorno fa, quando Telepictures e WarnerMedia, rispettivamente produttore e distributore dell’Ellen DeGeneres Show, hanno comunicato di aver avviato un’indagine interna per verificare se le esperienze di razzismo, intimidazioni e microaggressioni denunciate da alcuni lavoratori al servizio dello show siano reali o meno:
Siamo distrutti e profondamente dispiaciuti di scoprire che anche solo una persona nella nostra famiglia [di produzione] abbia avuto un’esperienza negativa. Non è questo ciò che siamo e ciò che facciamo in modo di essere, e non è la missione che Ellen ha fissato per noi. […] La responsabilità quotidiana dello show di Ellen ricade completamente su di noi. Prendiamo questa questione molto seriamente e ci rendiamo conto, come tanti altri nel mondo, di dover fare meglio, e ci impegniamo a farlo, e lo faremo, si legge in una nota dei produttori riportata da Variety.
Che le accuse di aver fatto dell’Ellen DeGeneres Show un ambiente lavorativo tossico non potessero più essere ignorate o sottovalutate era parso evidente già a maggio e soprattutto a metà luglio. Risale a quel periodo, infatti, l’approfondimento di BuzzFeed in cui si legge che la cultura del be kind non è altro che un mantra ipocrita, dietro il quale si nascondono denunce di razzismo, paura e intimidazioni. Quella stronzata del be kind vale solo a telecamere accese. So che danno soldi alle persone e le aiutano, ma è solo per fare scena, si legge in un commento sul sito.
I lavoratori e gli ex dipendenti dell’Ellen DeGeneres Show intervistati da BuzzFeed – e rimasti anonimi per paura di ritorsioni – hanno affermato di essere stati colpiti dalle ingiustizie più disparate. Alcuni hanno dichiarato di essere stati licenziati dopo un periodo di malattia o dopo aver chiesto dei giorni liberi per partecipare al funerale di un familiare. Qualcun altro ha detto di essersi dimesso dopo esser stato vittima di continue battute sulla sua razza. Una donna nera ha riportato invece le microaggressioni e gli insulti razzisti subiti per un anno e mezzo, oltre a commenti dei produttori come Scusa, ricordo solo i nomi dei bianchi che lavorano qui oppure Siete in due ad avere le treccine, speriamo di non confondervi.
Gli episodi di discriminazione riportati da ex impiegati dello show riguardano anche questioni economiche. Una dipendente di colore ha raccontato di aver chiesto un aumento dopo aver scoperto che a una persona bianca appena assunta sarebbe stato corrisposto uno salario doppio rispetto al suo, nonostante avesse dieci anni di esperienza in meno nel settore. Il mio manager mi ha detto che avrebbe provato a risolvere la cosa, ma sono passati mesi e non è cambiato niente, ha detto. Anzi, la donna ha raccontato di essere stata rimproverata da un produttore e di aver deciso così di dimettersi e non cercare mai più un lavoro nel settore dell’intrattenimento. La cornice creata dalle proteste del Black Lives Matter le hanno dato il coraggio di raccontare la sua esperienza:
- DeGeneres, Ellen (Author)
So di non essere l’unica ad affrontare situazioni del genere. Le viviamo tutti. Tutti ci siamo sentiti così, prima ho avuto troppa paura di parlare perché si sa cosa succede quando una persona nera denuncia qualcosa. Viene ostracizzata da tutti. […] Sono molto arrabbiata per il modo in cui sono stata trattata e sosterrò sempre le persone nere, indigene, latine e asiatiche, anche se non mi sono vicine. Non posso star zitta, non smetterò di parlare.
L’idea che Ellen DeGeneres sia una persona difficile, se non apertamente malvagia, circola da anni, così come da anni si parla dell’Ellen DeGeneres Show come di un ambiente tossico nel quale molti lavoratori si sentono stressati, arrabbiati e infelici. La situazione sembra essere peggiorata ulteriormente nei mesi difficili vissuti dagli Stati Uniti a causa del dilagare dell’epidemia da Coronavirus, e l’attenzione mediatica che Ellen DeGeneres continua a scatenare non poteva che spingere WarnerMedia a intraprendere misure concrete per affrontare questi problemi.
L’approccio di Ellen al problema è sembrato finora semplicemente inesistente. Se vuole avere uno show tutto suo e col suo nome nel titolo deve essere più coinvolta per capire cosa succede [dietro le quinte]. Credo che i produttori esecutivi non facciano che dirle “Va tutto benissimo, sono tutti super contenti”, e lei si limita a crederci, ma è una sua responsabilità andare oltre e accertarsi che sia davvero così, racconta una fonte anonima a BuzzFeed. E in effetti queste parole sono la perfetta sintesi di ciò che ci si aspetterebbe da un’apripista per la rappresentazione delle minoranze, da una donna coraggiosa capace di farsi icona e fenomeno pop, eppure oggi, a quanto pare, troppo legata ai privilegi acquisiti per lottare per gli altri come ha fatto per sé.