No alla tentazione di Chernobyl 2, perché non ci sarà una seconda stagione nonostante un trionfo da 10 Emmy

Il trionfo agli Emmy ha certamente tentato i produttori, ma il creatore della serie spiega perché non ci sarà un Chernobyl 2


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Nonostante sia stata la serie rivelazione dello scorso anno, Chernobyl 2 non ci sarà. L’eco di questa serie drammatica è stata enorme e celebrata anche dagli Oscar della tv: con 19 nomination all’attivo e 10 premi vinti, Chernobyl ha sbancato meritatamente l’ultima edizione degli Emmy Awards, dove Craig Mazin ha vinto per la Miglior Sceneggiatura, il regista Johan Renck ha portato a casa la statuetta per la Miglior Regia, ma soprattutto la serie ha vinto l’ambito premio per la Migliore Miniserie. Un successo di critica (e di pubblico) che però non ha influenzato i piani del suo creatore.

Nonostante la tentazione di mettere in cantiere un Chernobyl 2 abbia certamente sfiorato l’emittente HBO e probabilmente lo stesso showrunner, non ci sarà una seconda stagione della fortunata serie.

Il creatore Craig Mazin ha sempre avuto le idee ben chiare sul fatto che la sua miniserie non avrebbe avuto un seguito: il racconto del più grande disastro dell’era nucleare si è concluso con i cinque episodi che hanno ricostruito l’esplosione, la gestione dell’emergenza da parte del governo sovietico e il processo ai responsabili dell’incidente. Nonostante i danni provocati dall’esplosione del 26 aprile 1986 abbiano avuto un impatto certo non limitato a quel momento storico, non avrebbe senso indugiare su un evento che è stato già sviscerato dalla serie in tutti i suoi aspetti.

Per questo motivo Chernobyl 2 non è mai stato nelle intenzioni dello showrunner, come ha dichiarato Mazin stesso subito dopo le vittorie agli Emmy parlando alla stampa nel backstage della serata.

Non lo faremo. Abbiamo raccontato la storia di un luogo in un determinato momento e l’abbiamo fatto abbastanza bene, ora è il momento di iniziare a pensare ad altri luoghi e altre volte… qualunque cosa guardiamo, che sia finzione o basata sulla storia, è rilevante per chi siamo ora e ciò che stiamo affrontando. Per me come scrittore, sono diventato molto più connesso con quanto siamo simili. Anche tra nemici tradizionali. Nel 1986 e nel 2019 non è poi così diverso. I problemi allora sono gli stessi problemi ora. Le conseguenze ora sono simili, se non peggio. Spero che in qualche modo il nostro show abbia aiutato a ricordare alla gente il valore della verità e il pericolo della menzogna.

La volontà di raccontare nuove storie e non lasciarsi tentare dall’idea di un Chernobyl 2 è stata subito colta da HBO, che ha proposto a Mazin un contratto d’esclusiva per altri contenuti originali. Oggi lo showrunner è impegnato nell’adattamento di The Last of Us 2.

L’intera serie, trasmessa in chiaro da La7, è disponibile anche in streaming, on demand sul sito dell’emittente, oltre che per gli abbonati al servizio NOW TV.