Da Lo Hobbit a Van Gogh: ecco i migliori film in onda martedì sera

Martedì sera: ecco i migliori film in onda, tra cui Lo Hobbit, Van Gogh e Chef

Film in TV

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Un martedì sera all’insegna dell’arte e dell’avventura, grazie ai film che andranno in onda tra poche ore. Noi abbiamo deciso di raccogliere le migliori pellicole e di spiegarvi perché meritano di essere viste.

Dramma sul grande schermo

Su Mediaset 20, alle 21:11, andrà in onda Crimson Peak, il film realizzato da Guillermo Del Toro prima di vincere il Premio Oscar con La Forma Dell’Acqua. Ci troviamo a inizio ‘900 e la protagonista è Edith, una ragazza che non ama la vita newyorchese e che soffre di allucinazioni. La giovane incontrerà Thomas Sharpe, una persona anticonformista e senza pensarci due volte decide di sposarlo, trasferendosi con lui in Inghilterra, a vivre nella sua casa di campagna condivisa con la sorella Lucille. Edith anche lì non viene abbandonata dalle sue allucinazioni: ma si tratta solo di visioni o invece la casa di Crimson Peak nasconde dei segreti più raccapriccianti?

Guillermo Del Toro torna con un film che racchiude diverse tematiche tipiche della sua cinematografia, tra cui le ambientazioni gotiche che tanto affascinano il pubblico, e la capacità di mantenere un sottile equilibrio tra il registro fiabesco a quello reale, con una articolata costruzuone narrativa che arricchisce il racconto principale con delle sottotrame intriganti e mai gratuite. Il cast è composto, tra gli altri, da Jessica Chastain, Mia Wasikowska e Tom Hiddleston.

Regali Da Uno Sconosciuto segue le vicende di una giovane coppia appena trasferita a Los Angeles, Simon e Robyn, che si trova coinvolta in una spirale di sconvolgenti esperienze, in seguito all’incontro con il misterioso, Gordon, vecchio compagno di scuola di Simon. Joel Edgerton, conosciuto principalmente come attore, firma con la sua prima regia un thriller insinuante e ricco di tensione, che scavando nel passato del rapporto tra i due uomini al tempo del liceo mette in crisi le certezze di Robyn e la obbliga a porsi delle domande sulla reale identità dell’uomo che ha sposato. Edgerton riesce anche a raccontare il ruolo dei personaggi attraverso soluzioni prettamente visive, come la scelta di porre quasi sempre Gordon sullo sfondo o ai confini dell’inquadratura, sottolineandone la natura borderline e il suo essere ai margini della società. Prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum e girato in soli 25 giorni, Regali Da Uno Sconosciuto, che andrà in onda su Sky Cinema Uno alle 21:15, è stato anche il primo in assoluto, nel 2015, a sperimentare un nuovo tipo di strategia promozionale, lanciando il trailer in anteprima su Twitter, attraverso l’app Periscope.

Un esempio di queste inquadrature.

Un viaggio nella fantasia

Non deve essere stata una scelta semplice per Peter Jackson quella di lavorare nuovamente a un progetto ambientato nell’universo creato da J.R.R. Tolkien, dopo il successo de Il Signore Degli Anelli. Eppure, è riuscito a creare una nuova e incredibile storia. Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato, in onda su Sky Cinema Action alle 21:00, è ambientato 60 anni prima rispetto al viaggio di Frodo. Gandalf riunisce tredici nani e in compagnia di Bilbo Baggins, inizialmente poco accondiscendente, inizia un viaggio per riportare i Nani nell’antico regno.

Una pellicola in cui non manca il fascino della Terra di Mezzo, merito anche dei come sempre eccellenti effetti visivi del cinema di Peter Jackson. Il regista si è trovato qui costretto ad affrontare una sfida supplementare: quella di creare una trilogia a partire da un romanzo che, per le sue esigue dimensioni, non sembrava prestarsi naturalmente alla creazione di una vera e propria saga, all’altezza del facsino epico de Il Signore Degli Anelli. Ciò ha comportato, in sede di scrittura, un lavoro molto più certosino per dare il gisuto respiro e profondità alla narrazione. Gli appassionati sono comunque rimasti piacevolmente sorpresi: una storia intrigante, un’avventura per certi versi meno frenetica della precedente trilogia, ma con personaggi indimenticabili, perfettamente delineati.

L’arte raccontata da un artista

Ventidue anni dopo il film dedicato a Jean-Michel Basquiat, il regista ma prima di tutto pittore tra i maggiori della scena contemporanea Julian Schnabel torna a indagare una vita d’artista. Quella di Vincent Van Gogh, per il quale fin troppe volte s’è utilizzato l’usurato luogo comune della creatività figlia della follia. Perciò nel suo Van Gogh – Sulla Soglia Dell’Eternità, usa la sensibilità del suo doppio sguardo di pittore e regista, coadiuvato da uno sceneggiatore raffinato come Jean-Claude Carrière, per tenersi lontano dal maledettismo di maniera. E si impegna in un racconto degli ultimi anni tormentati della vita dell’artista: in un tempo e una società che ne rifiuta il talento eterodosso, con il fratello e il pittore Paul Gaugain come uniche figure capaci di essergli umanamente vicine.

Il film è anche un’indagine su quel mistero che è la creatività, sulla scintilla che si traduce in gesto pittorico. Anche per questo c’è un attento uso dei colori, in funzione non solo estetica, ma di rappresentazione drammatica: Van Gogh è immerso nel grigiore, quando si trova nei luoghi in cui si sente rinchiuso, e in dorate pennellate di giallo, quando invece lascia volare la propria fantasia. Impossibile separare il film dal suo protagonista, un Willem Dafoe che coglie la fisionomia e l’essenza del personaggio, con un’interpretazione taciturna e scostante, che rivela le tensioni che affliggevano il pittore, le sue paure e preoccupazioni. Una performance meritatamente premiata con la Coppa Volpi per il migliore attore a Venezia e una nomination all’Oscar. L’appuntamento con Van Gogh – Sulla Soglia Dell’Eternità è alle ore 21 su Sky Cinema Drama.

Film, cucina e metacinema

Altro appuntamento imperdibile è quello con Chef – La Ricetta Perfetta, alle 21:10 su Rai Movie. Diretta, prodotta, scritta e interpretata da Jon Favreau, questa commedia segue l’avventura di Carl Casper, un cuoco che viene licenziato dal lussuoso ristorante in cui lavora e che perciò decide di lanciarsi in un’impresa completamente diversa, aprendone uno su quattro ruote. Favreau crea un film che funziona come una metafora: il regista infatti, esattamente come lo chef che interpreta, era reduce dal fallimento di un film, Cowboys & Aliens, bocciato dagli addetti ai lavori. Chef così diventa il modo attraverso cui metabolizzare quella infelice esperienza e rispondere alle critiche.

Tra risate e pianti, Favreau crea un progetto metacinematografico, in cui il protagonista vive un’esperienza simile a quella autentica del regista. E forse anche per questo sceglie un’ambientazione realistica. Un cambiamento radicale, considerando che Favreau è l’autore dei due primi capitoli di Iron Man, ricchissimi di effetti speciali. Paradigmatico delle intenzioni del film è il momento in cui lo chef si ribella ai critici che avevano recensito negativamente un suo piatto. È anche un esercizio di onestà questo film, perché attraverso il personaggio di Carl il regista mostra senza filtri quanto l’esito negativo della precedente pellicola l’avesse ferito. Ferito, sì: ma gli errori aprono spesso la porta ad altre occasioni, come dimostrato da Chef – La ricetta perfetta.