A vent’anni dal primo bacio gay in Dawson’s Creek Kerr Smith celebra la “nuova normalità” di Riverdale

Il primo bacio gay in una serie tv compie vent'anni: Kerr Smith, Jack McPhee in Dawson's Creek, riflette su come le cose siano cambiate da allora


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Sopraffatti come siamo dall’arrivo di serie tv sempre più elaborate, ciascuna pronta a spodestare la nostra ossessione precedente, tendiamo a dimenticare che la grandezza e la modernità di oggi sono il frutto dei rischi calcolati di ieri. Dawson’s Creek, ad esempio, ha regalato alla storia qualcosa di ben più significativo del Dawson piangente e dell’anouanauei che ogni adolescente degli anni ’90 associa alla sigla di apertura della serie: il primo bacio gay in una serie tv.

È nel finale della terza stagione, andato in onda negli Stati Uniti ormai vent’anni fa, che Jack (Kerr Smith) bacia Ethan (Adam Kaufman) dopo aver confessato i propri sentimenti. Poco importa che le cose vadano poi a rotoli, che Ethan non ricambi i sentimenti di Jack e torni col suo ex. Perché fino a quel momento nessuno era arrivato a incentrare il percorso personale di un personaggio sul coming out e l’esplorazione di sé.

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A vent’anni da quel memorabile momento è lo stesso Kerr Smith a celebrarne la portata, riflettendo su come siano cambiate le cose da allora e come la nuova normalità di Riverdale – in cui interpreta il preside Honey – dimostri i grandi passi in avanti fatti nella rappresentazione dei personaggi LGBTQ:

Siamo stati i primi a farlo. All’epoca è stata un’esperienza incredibile, mentre ora, pensiamo a qualsiasi serie tv, è incredibile. C’è sempre una storyline gay, lesbica o altro. […] Ricordo il giorno in cui Kevin Williamson [creatore di Dawson’s Creek, nda] è venuto a Wilmington e mi ha detto “Kerr, andiamo a prenderci un caffè”. E io ho risposto “Oh no, sono licenziato?” E lui invece mi ha accennato la sua idea, mi ha detto “Vogliamo fare qualcosa di diverso con Jack”.

Fin dal primo momento voleva che uno dei suoi personaggi fosse gay, all’epoca non aveva ancora fatto coming out, e in Dawson’s Creek tutti i personaggi sono in qualche modo un’estensione di Kevin Williamson. La mia storyline ha finito per sovrapporsi a quella di Greg Berlanti [fra gli autori della serie, e in particolare architetto del personaggio di Jack, nda]. È stata un’esperienza intensa […] e sono felice che abbiamo deciso di farlo, ha fatto la storia.

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E se è vero che ancora oggi i personaggi LGBTQ rimangono minoritari in termini di rappresentazione sullo schermo, non si può negare che il personaggio di Jack McPhee abbia messo in moto un cambiamento inarrestabile. Ne è convinto Kerr Smith, che per ironia della sorte ritrova lo stesso Greg Berlanti in Riverdale, di cui è produttore esecutivo.

Smith, che nella quarta stagione del teen drama interpreta il preside Honey, approfitta proprio di Riverdale per riflettere sulla nuova normalità dei personaggi LGBTQ sul piccolo schermo. In una recente intervista a TV Guide paragona lo spaesamento vissuto sul set di Dawson’s Creek, in cui tutti sembravano intenti a cogliere eventuali segnali di scontento, all’assoluta mancanza di reazioni che i coming out causano nelle serie più recenti. E dire che anche Riverdale ha fatto la storia, presentando Kevin (Casey Cott) come primo personaggio apertamente gay nella storia di Archie Comics.

Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, certo, ma il coraggio delle prime volte va sempre premiato. E tra chi crede che Dawson’s Creek sia invecchiata male e chi continua a considerarla un’inesauribile fonte di meme, alla serie di Williamson va l’innegabile merito di aver sdoganato il coming out e i baci gay nel panorama delle serie americane.