Il finale di Lost era necessario, lo showrunner spiega perché dopo 10 anni

"Everything happens for a reason"

Cast e personaggi Lost

INTERAZIONI: 41

Sono passati esattamente dieci anni da quando il finale di Lost è andato in onda in tutto il mondo. Nella giornata di ieri, 23 maggio 2020, un po’ tutti gli appassionati di serialità hanno infatti ricordato la messa in onda di quell’episodio conclusivo che, oggi come allora, è capace di spaccare nettamente le opinioni tanto della critica quanto del pubblico. Non tutti hanno amato l’epilogo della serie TV creata nel 2004 da J. J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, divenuta un vero e proprio cult tra diversi riconoscimenti vinti – si contano un Golden Globe e tre Emmy Award – e indici d’ascolto da record tanto per il network statunitense ABC quanto per l’intero panorama seriale. Quel che è certo, comunque, è che quello stesso finale nasce da motivazioni valide e ragionate, che hanno decretato la conclusione del drama dopo sei stagioni.

A parlarne in occasione del decimo anniversario è Carlton Cuse, showrunner di Lost visto di recente al lavoro sulla serie fantasy targata Netflix Locke & Key, che si è sbottonato sulle pagine del portale The Independent. L’intervista, segnalata da Digital Spy, si focalizza quindi sui principali problemi che lo show ha dovuto affrontare durante la sua produzione e che di fatto ne hanno determinato la fine. Nello specifico, l’autore fa riferimento a diverse forze in gioco che spingevano per conoscere la data del finale, per capire quanto sarebbe durato, nonostante fosse davvero difficile stabilirlo a priori. Allo stesso modo, i tanti flashback che caratterizzano la serie drammatica e sci-fi avrebbero messo in seria difficoltà un po’ tutti gli sceneggiatori:

Le forze trainanti dietro di noi spingevano davvero molto per ottenere una data finale di Lost. Erano due i problemi principali che abbiamo dovuto affrontare: il primo è che non sapevamo quanto tempo doveva durare lo show, mentre il secondo è che eravamo a corto di flashback per i personaggi. Quindi, quando abbiamo realizzato il flashback di Jack Shephard, interpretato da Matthew Fox, dove è in Thailandia con Bai Ling – uno degli episodi che di sicuro non fa parte della lista dei miei favoriti – abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di terminare la serie.

Nonostante i problemi e i dieci anni dal finale, Lost rimane una delle serie televisive più amate dal pubblico. E di certo, come ricordato dallo stesso Cuse, una delle più innovative:

Abbiamo spianato la strada ad altri tipi di show e sicuramente alla televisione che fino ad allora era a porte chiuse. E abbiamo avuto la fortuna di concludere Lost alle sue stesse condizioni. Penso che sia certamente una cosa rivoluzionaria, straordinariamente significativa. Siamo stati il ​​primo spettacolo della televisione di rete a cui è stata data una data conclusiva. Prima di questo, gli spettacoli morivano per conto proprio: avresti semplicemente cavalcato il cavallo fino a quando non sarebbe caduto morto sotto di te. Forse alcune persone non hanno adorato il finale, ma almeno ne abbiamo dato al pubblico uno intenzionale.

E voi, siete tra quelli che hanno apprezzato l’episodio finale di Lost o tra i tanti che continuano ad urlare al “tradimento” da parte degli sceneggiatori? Fatecelo sapere nei commenti!