Nella notte è morta Millie Small, stella della Island Records e voce autorevole dello ska che contribuì maggiormente a far conoscere al resto del mondo dalla sua Jamaica.
La notizia è stata data dal quotidiano Jamaica Observer che ha riportato le dichiarazioni di Chris Blackwell, fondatore e produttore della Island Records. Millie Small aveva 73 anni ed è stata stroncata da un ictus.
Con poche parole Blackwell descrive la sua amica e collega: “Abbiamo perso una persona dotata di grande senso dell’umorismo. Era speciale”. Una specialità, quella di Millie Small, che si componeva in tre parole: My Boy Lollipop non era semplicemente un brano pubblicato come singolo nel 1964.
Quella di My Boy Lollipop è la storia di un mondo che per la prima volta scopriva lo ska. La sua era una rivisitazione del singolo uscito nel 1956 e interpretato da Barbie Gaye, scritto da Robert Spencer per il gruppo doo-woop The Cadillacs.
Nel 1963 Blackwell presentò il brano a Millie Small e nel 1964 uscì ufficialmente la sua versione. La combinazione tra shuffle, ska e bluebeat fece sì che il brano venisse impiegato in spot pubblicitari, trasmesso insistentemente dalle radio fino a diventare un successo internazionale.
My Boy Lollipop fu il primo brano a conquistare le classifiche del Regno Unito e degli Stati Uniti di un artista giamaicano, e lo stesso Arley Cha, che divenne il produttore di Millie Small nel 2006, si stupiva di quanto My Boy Lollipop fosse ancora così ascoltata in tutto il mondo.
Un mondo, quello del successo, che Millie aveva conosciuto da quella volta in cui Blackwell la portò con sé nel Regno Unito, ma fu durante il suo primo sbarco negli USA che la giovanissima cantante si accorse di aver fatto un miracolo. Uscita dal gate del Kennedy International Airport, Millie si trovò con 30 agenti che di polizia che si frapponevano tra lei e la folla.
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Una folla in cui si accalcavano giornalisti, fotografi, reporter e curiosi, che appena la videro arrivare intonarono il suo brano e iniziarono a ballare. Per circa un’ora la cantante scherzò con i presenti, che risposero ridendo felicemente con lei. Fu una festa anche il suo ritorno in Jamaica, quando fu scortata dalla polizia per incontrare il primo ministro Alexander Bustamante.
Già nel 1964 si diceva che quella di Millie Small era la più bella performance di canto dai tempi dei Beatles. Oggi di lei ci resta quella lezione, quel brano che fece da apripista allo ska sul piano internazionale e che ancora oggi viene ringraziato, ancora oggi trova tributo e ancora oggi viene ascoltato.
Millie Small pubblicò tre album: My Boy Lollipop (1964), Sings Fats Domino (1965) e Time Will Tell (1970). Nel 2011 ricevette un’onorificenza dal governo giamaicano per il suo importante contributo all’industria musicale della Jamaica.
Recentemente la cantante aveva riflettuto sul successo della sua hit con queste parole: “Non avevo pianificato di diventare una star, ma ho sempre sognato di fare la cantante e sentivo che per dare una svolta al mio destino dovevo andare in Inghilterra”.
Morta Millie Small resta eterna la sua lezione al mondo: tantissimi artisti hanno affermato di essersi avvicinati allo ska grazie alla sua My Boy Lollipop, anche gli italiani Persiana Jones che si ispirarono a lei per il brano My Girl Lollipop.