A fuoco alcune antenne Wind Tre e Iliad: possibili problemi il 22 aprile in Campania?

La bufala del 5G correlato al Covid-19 tiene banco e ha i suoi tristi effetti

antenne Wind Tre

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Un episodio riprovevole e senza senso: antenne Wind Tre e pure Iliad sono state bruciate in questa mattinata del 22 aprile in Campania, più esattamente nella provincia di Caserta, ossia a Maddaloni. Si tratta di un atto vandalico molto grave, sulla scia delle tante fake news e proprio della disinformazione (dilagante in questo periodo) sulla tecnolgia del 5G. Ma vediamo esattamente cosa dovrebbe essere successo, sulla base delle prime ricostruzioni sulla vicenda.

La community Facebook di WindWorld è stata la prima a segnalare l’atto vandalico in se con protagoniste le antenne Wind Tre e pure Iliad in Campania. Il posto Facebook corredato di immagini eloquenti è quello presente a fine articolo. Sulla falsa riga di quanto avvenuto nelle scorse settimane nel Regno Unito, alcuni delinquenti hanno dato fuoco ai BTS perché, prima di tutto, individuati come impianti 5G colpevoli della diffusione massiccia del coronavirus nel nostro paese. In pratica alcune persone avrebbero dato seguito con l’atto di vandalismo proprio alle voci assurde e insensate secondo le quali la diffusione dei contagi Covid-19 darebbe dovuta alla stessa diffusione delle infrastrutture per le connessioni ultra veloci.

Peccato però, a prescindere dalla natura di bufala per la correlazione tra nuovo coronavirus e 5G, che le antenna Wind Tre e Iliad bruciate in Campania non siano assolutamente quelle adibite alla trasmissione 5G appunto. Si tratterebbe di BTS appunto utili al solo segnale 4G o anche 3G nell’area nord della Campania.

Quali conseguenze ci saranno a seguito dell’atto vandalico? Già in queste ore non sono pochi gli utenti che lamentano anomalie e difficoltà di connessione internet nelle zone limitrofe a quelle dell strutture. Il ripristino della normale funzionalità degli impianti potrebbe anche essere repentino ma di fatto dei tecnici dovranno intervenire per un danno di certo evitabile con un po’ di buon senso anzi, anche solo con un po’ di sale in zucca. La speranza è che episodi simili non si ripetano almeno in altre parti d’Italia.