Perché Grey’s Anatomy non ha ucciso Alex Karev e quali erano le opzioni possibili dopo l’addio di Justin Chambers

C'erano tre ipotesi sul tavolo degli sceneggiatori per l'addio ad Alex Karev in Grey's Anatomy: ecco perché ha prevalso la storia di Izzie e i bambini


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C’è una ragione se Grey’s Anatomy non ha ucciso Alex Karev preferendo una trama surreale e in pieno stile telenovela per la sua uscita di scena. Da quando l’attore Justin Chambers ha annunciato a gennaio di aver lasciato la serie dopo 15 anni nei panni del medico il Grey Sloan Memorial Hospital, la showrunner Krista Vernoff e i suoi sceneggiatori hanno dovuto far fronte all’improvviso forfait a metà stagione, senza avere la possibilità di programmare la dipartita del personaggio con una trama che si riparasse nel corso di più episodi.

Da quando Chambers ha annunciato il suo addio non è più apparso nella serie, nemmeno per l’episodio che avrebbe detto addio al suo personaggio. Come impostare dunque l’allontanamento di un volto storico della serie legato ad altri personaggi da numerosi legami umani, primo fra tutti quello con la moglie Jo con la quale ha superato numerosi ostacoli fino a sposarla due volte? Se la soluzione più drastica e coerente sarebbe stata quella di uccidere Karev, perché poco altro avrebbe giustificato la sua decisione di andarsene di punto in bianco dalla città, gli sceneggiatori hanno preferito invece non fare qualcosa di già visto (George, Mark, Lexie e Derek sono morti tragicamente nel corso delle stagioni), ma di valutare un finale diverso.

La showrunner Krista Vernoff ha spiegato come si è arrivati a concepire la trama della fuga di Alex Karev da Seattle per ricongiungersi con Izzie Stevens, la sua prima moglie, che nel frattempo ha avuto due gemelli nati dalla fecondazione assistita degli ovuli fecondati proprio da Karev dieci anni prima durante la malattia della Stevens.

A TvLine, la Vernoff ha spiegato di aver preso in considerazione tre opzioni dopo la partenza di Chambers: “Uccidere Alex fuori scena, avere Alex vivo e a Seattle – e ancora sposato con Jo – e non vederlo mai in scena; o riunirlo con Izzie“. La prima ipotesi è stata considerata “crudele per tutti, in particolare Meredith e Jo“, perché sarebbe stato “un dolore straziante e continuo se avessimo ucciso Alex fuori scena. Credo che anche i fan sarebbero stati ugualmente o ancor più turbati se lo avessimo ucciso“.

La seconda opzione, invece, sarebbe stata un torto a Camilla Luddington, perché non potendo più mostrare il personaggio di Alex Karev anche quello di Jo ne sarebbe uscito sminuito, monco, dovendo mostrare soltanto la sua vita professionale e non quella matrimoniale: “Non era giusto per lei tenerla sposata con un personaggio che è fuori dallo schermo. Avrebbe eliminato così tante sfumature che lei è davvero brava ad interpretare“. Di conseguenza questa opzione non è mai stata presa in considerazione, per evitare che la decisione di un attore, Chambers, influisse negativamente sulla carriera e le opportunità interpretative di una sua collega. I due, peraltro, erano diventati molto amici in questi anni trascorsi insieme sul set, ma la Luddington non ha mai commentato la scelta del compagno di scena di andarsene di punto in bianco.

Alla fine è rimasta sul piatto solo l’opzione della reunion con Izzie, che – almeno tra le tre considerate – è parsa la più giusta: gli sceneggiatori hanno deciso di costruire un episodio su quest’idea, nonostante la storia degli ovuli congelati (rimasta sempre sullo sfondo in questi anni) fosse alquanto bizzarra, soprattutto per la scelta di Karev di andare a vivere con la sua nuova famiglia senza nemmeno tornare a Seattle per parlarne con sua moglie e la sua migliore amica. Scegliendo l’opzione Izzie e non avendo la possibilità di avere Chambers nemmeno per un cameo, gli sceneggiatori hanno optato per un addio epistolare, con delle lettere spedite da Karev a Meredith, Jo e i suoi mentori Bailey e Webber, oltre ad usare una controfigura nelle scene relative alla nuova vita con Izzie e i bambini.

La storia di Izzie e quegli ovuli era rimasta sospesa da qualche parte. Ho pensato che fosse fantastico poter finalmente far sapere alla gente che Izzie era vivo e vegeto e allevava i figli di Alex” ha spiegato la Vernoff, che ha anche raccontato come le scene con i bambini – Eli e Alexis nella fattoria con le controfigure di Heigl e Chambers – sia stata un’idea di Debbie Allen, regista dell’episodio. Un modo per permettere agli spettatori di vedere effettivamente i bambini e concludere così quella storyline: “Non c’erano nella sceneggiatura originale ma Debbie Allen si è battuta per averli in scena. E quello è stato il mio materiale preferito nell’episodio: la visione di quei due bambini“. La Vernoff ha definito l’episodio dedicato all’addio ad Alex Karev (qui la nostra recensione) un “atto d’amore” per l’intero cast e la troupe.