Rischio sospensione portabilità da e verso TIM, Vodafone, Iliad e WindTre con Coronavirus

Le ultime proposte politiche in Italia potrebbero creare presupposti nel mondo della telefonia mobile del tutto inaspettati

Vodafone

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Ci sono questioni molto delicate da discutere tra i partiti per quanto concerne il futuro a breve termine dei vari operatori che competono nel mondo della telefonia mobile, a partire da colossi come Vodafone, TIM, WindTre e Iliad. In questi giorni ci siamo concentrati su alcune rimodulazioni, come notato proprio con Vodafone non molto tempo fa, ma oggi 1 aprile ad essere in discussione è la portabilità da e verso queste compagnie telefoniche. No, non è un pesce d’aprile, ma una prospettiva da prendere in considerazione in piena emergenza Coronavirus.

Come stanno le cose sulla portabilità da e verso TIM, Vodafone, Iliad e WindTre?

Secondo le informazioni raccolte questo mercoledì, quello del blocco temporaneo della portabilità da e verso gli operatori sarebbe una proposta giunta nelle ultime ore dalla Lega di Matteo Salvini, ma anche dal Movimento 5 Stelle. Si tratta in sostanza di una proposta riguardante un potenziale emendamento che a conti fatti andrebbe ad integrare il Decreto Cura Italia. L’idea è quella di bloccare le portabilità telefoniche durante l’attuale emergenza sanitaria, ma è scontato che un percorso di questo tipo ci porterebbe per forza di cose dritti a pesanti proteste da parte delle associazioni dei consumatori.

Va detto che anche alcuni operatori, paradossalmente, potrebbero dirsi contrari ad una decisione di questo tipo. Basti pensare al caso di Fastweb, che di recente ha portato avanti importanti investimenti per potenziare la propria rete e che anche in questa fase tanto delicata per il nostro Paese ha l’obiettivo di aumentare in modo considerevole il proprio bacino d’utenza per quanto concerne la telefonia mobile. Eppure, la proposta legata all’emendamento descritta in precedenza nasce con l’intento di evitare alle compagnie telefoniche, dovute alla portabilità dei numeri degli utenti verso competitor.

L’idea di Lega e M5s sarà discussa in Senato il prossimo 8 aprile. Secondo la proposta ufficiale, che ovviamente non menziona in modo esplicito compagnie telefoniche come WindTre, Vodafone e TIM, tutto nasce anche dall’idea di non attrarre gli utenti verso determinate offerte. E quelli “meno tecnologici”, almeno sulla carta, potrebbero essere indotti a recarsi fisicamente presso lo store dell’operatore dal quale hanno ricevuto una nuova allettante offerta. Almeno per quanto riguarda le promozioni che prevedono la portabilità del numero.

Le prime reazioni al possibile blocco della portabilità dei numeri

Come accennato in precedenza, il primo operatore ad esporsi dopo la proposta dell’emendamento è stato Fastweb. A detta della compagnia telefonica, una decisione di questo non tutelerebbe le aziende che, diversamente, potrebbero andare incontro ad un trend positivo. Al contempo, però, si evidenzia anche il danno evidente nei confronti degli stessi clienti, i quali sarebbero costretti a “restare” con il proprio gestore anche al cospetto di promozioni più convenienti ricevute dai suoi concorrenti.

Come stanno le cose in questo momento storico così instabile nel mercato della telefonia mobile? Da AGCOM non sono ancora arrivate prese di posizione, ragion per cui non si sa ancora in quale direzione andremo. Al contempo, gli operatori con le maggiori quote di mercato, come Vodafone, TIM, WindTre e Iliad, per adesso, hanno deciso di non prendere una posizione sulla vicenda. Tra una settimana ne sapremo di più.