Hunters su Prime Video, la serie tv con Al Pacino dal sapore tarantiniano (recensione)

La prima serie tv di David Weil è un omaggio al cinema di Tarantino tra action senza esclusione di colpi: la nostra recensione di Hunters su Prime Video

Hunters su Prime Video

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Prendete un gruppo eterogeneo di individui dalle personalità discutibili che si mettono a caccia di nazisti: se l’incipit vi ricorda Bastardi senza gloria, non avete tutti i torti. Hunters su Prime Video sembra prendere spunto proprio dal film di Quentin Tarantino.

La serie tv, disponibile sulla piattaforma video dal 21 febbraio 2020, è frutto della fantasia sconfinata di David Weil (al suo esordio dietro il piccolo schermo) anche se si ispira a dei fatti realmente accaduti. La storia impiega un po’ a ingranare ed è introdotta da una lunga premessa. Siamo nella New York del 1977, dove vive Jonah Heidelbaum, giovane nerd ventenne. Quando sua nonna, una sopravvissuta all’Olocausto, viene assassinata, il ragazzo cerca giustizia affidandosi alla polizia – che tuttavia brancola nel buio. Rimasto solo e senza via d’uscita, Jonah incrocerà la strada con Meyer Offerman, ricco ebreo anche lui sopravvissuto ai lager, che ha fatto fortuna costruendosi una fortezza a mo’ di Bruce Wayne.

Jonah scoprirà cose del passato di sua nonna di cui era all’oscuro; la donna infatti aveva dedicato tutta la sua vita a vendicare gli ebrei al fianco di Meyer e alla sua pseudo squadra di X-Men – durante il loro primo incontro infatti, Jonah lo chiamerà bonariamente ‘Professor X’. La caccia ai nazisti – il cui obiettivo è formare il Quarto Reich partendo dagli Stati Uniti – è parallela alle indagini dell’agente dell’FBI Millie Morris che è alla ricerca di un collegamento tra le varie morti di anziani tedeschi.

Nel corso della narrazione, Hunters su Prime Video svela le particolari caratteristiche degli altri componenti del team di Meyer Offerman, tutti introdotti nello stile pulp-tarantiniano e psichedelico. Joe Torrance (Louis Ozawa) è un veterano del Vietnam che, pur avendo lasciando il campo di battaglia, continua a vivere ossessionato dal trauma; Roxy Jones (Tiffany Boone) è una giovane donna e tosta donna di colore affiliata alle Pantere Nere; Sorella Harriet (Kate Mulvany) è una suora britannica abile nell’uso delle armi ma dal passato misterioso; Lonny Flash (Josh Radnor, il Ted Mosby di How I Met Your Mother) è un attore narcisista diventato assassino.

A far da sfondo alle vicende, una perfetta ambientazione di fine anni Settanta: dal look dell’epoca con i capelli cotonati, pantaloni a zampa di elefante; dai richiami a La febbre del sabato sera alle ovvie citazioni alla cultura popolare – è l’anno di Star Wars. Attenzione però a non definirlo un racconto ucronico: a dispetto dei Bastardi di Tarantino, che mostrava una visione alternativa della storia, la serie prodotta da Jordan Peele (Get Out, Noi) attinge ad eventi realmente accaduti. Dopo il Processo di Norimberga, la maggioranza dei nazisti riuscì a scamparla, rifacendosi una vita altrove. Molti di loro sono invecchiati e morti, senza mai essere rintracciati.

Hunters su Prime Video alterna momenti adrenalinici ad altri più spiazzanti, dove vengono mostrate, attraverso i ricordi dei sopravvissuti, le torture fisiche e mentali ai danni degli ebrei nei campi di Auschwitz. A volte le scene sono molto crude, tanto da mettere in dubbio se ciò sia avvenuto realmente nei campi di concentramento. La serie tv tenta di prendere le distanze dallo stile tarantiniano, anche se spesso rischia di diventarne una copia più seriosa. Si apprezza il coraggio di Weil di essere riuscito a portare in scena uno stile innovativo, sorretto soprattutto dall’ottimo cast.

Primo fra tutti Al Pacino che a quasi 80 anni (li compirà ad aprile) è al suo esordio da protagonista sul piccolo schermo. Molto credibile nella parte del ricco ebreo Meyer, pacato, preciso, ma allo stesso tempo imperscrutabile e difficile da inquadrare. Il personaggio interpretato da Logan Lerman, il nerd Jonah, risulta invece fin troppo estremizzato e perennemente arrabbiato con se stesso. Mosso da rabbia e sensi di colpa per non essere riuscito a salvare sua nonna, il ragazzo è diviso tra l’unirsi al gruppo di Meyer e farsi giustizia da solo. Infine, Josh Radnor è irriconoscibile ma convincente in una parte estrosa.

La prima stagione di Hunters su Prime Video è composta da dieci episodi, ciascuno dei quali dura più di un’ora. Per chi non è abituato, il tempo sembra non passare mai.