Elena Ferrante colpisce ancora: La Figlia Oscura sarà un film con Olivia Colman

Maggie Gyllenhaal, al debutto alla regia, intende esplorare le "verità segrete sulla maternità, la sessualità, la femminilità, il desiderio"

Maggie Gyllenhaal e Olivia Colman

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Era stata la stessa Elena Ferrante ad annunciare la notizia in una rubrica per il Guardian: La Figlia Oscura sarà un film adattato e diretto da Maggie Gyllenhaal, quest’ultima al debutto dietro la macchina da presa.

L’ultima novità riguarda invece l’annuncio di un cast sontuoso che rende l’attesa ancor più stuzzicante. A popolare l’universo de La Figlia Oscura sul grande schermo – The Lost Daughter il titolo originale – saranno infatti il premio Oscar Olivia Colman (La Favorita, Fleabag, The Crown), Jessie Buckley (Chernobyl), Dakota Johnson (Cinquanta Sfumature di Grigio) e Peter Sarsgaard (Jackie).

Questa la sinossi de La Figlia Oscura di Elena Ferrante:

Leda è un’insegnante, divorziata da tempo, tutta dedita alle figlie e al lavoro. Ma le due ragazze partono per raggiungere il padre in Canada. Ci si aspetterebbe un dolore, un periodo di malinconia. Invece la donna, con imbarazzo, si sente come liberata e la vita le diventa più leggera.

Decide di prendersi una vacanza al mare in un paesino del sud. Ma, dopo i primi giorni quieti e concentrati, l’incontro con alcuni personaggi di una famiglia poco rassicurante scatena una serie di eventi allarmanti.

Pagina dopo pagina la trama di una piacevole riconquista di sé si logora e Leda compie un piccolo gesto opaco, ai suoi stessi occhi privo di senso, che la trascinerà verso il fondo buio della sua esperienza di madre.

La figlia oscura
  • Ferrante, Elena (Author)

Il progetto nasce da un espresso desiderio di Maggie Gyllenhaal, già impegnata nella produzione di film e serie tv e adesso pronta al debutto in veste di regista:

Quando ho finito di leggere La Figlia Perduta di Elena Ferrante mi è sembrato che un segreto fosse stato svelato ad alta voce. E mi sono sentita allo stesso tempo sconvolta e confortata. Ho pensato subito a quanto sarebbe stata avvertita intensamente una sensazione del genere se fosse stata inscenata al cinema, con altre persone attorno.

Così ho deciso di iniziare a lavorare a questo adattamento. Mi sembra che la sceneggiatura abbia attirato l’attenzione di altra gente interessata a esplorare queste verità segrete sulla maternità, la sessualità, la femminilità, il desiderio. E sono entusiasta all’idea di continuare a collaborare con attori e produttori così coraggiosi ed elettrizzanti.

A motivare ulteriormente l’attrice è ciò che Gyllenhaal definisce una costante conversazione immaginaria con Elena Ferrante:

[Amo avere] la possibilità di sedermi e lavorare secondo i miei ritmi, rimanere a riflettere tra me o me o intrattenermi in una costante conversazione immaginaria con Elena Ferrante, una mente di cui ho fiducia. Ho letto tutti i suoi libri ed è stato un po’ come essere in paradiso. È stato un piacere incredibile.

La vita bugiarda degli adulti
  • FERRANTE ELENA (Author)

Le esternazioni di Maggie Gyllenhaal e la volontà di investire nel progetto dimostrano come la Ferrante-mania vada ben oltre L’Amica Geniale. I suoi romanzi uniscono in un legame ideale e affascinante donne di ogni età, condizione sociale e luogo geografico, suscitando emozioni universali ma elaborate in modo del tutto personale.

È la stessa Elena Ferrante a chiarire il profondo valore simbolico di questo adattamento. Nel suo articolo per il Guardian spiega infatti come il libro rifletta il suo punto di vista, mentre il film debba essere il riflesso del talento creativo di Maggie Gyllenhaal:

Mi sento particolarmente legata a quel libro. Sapevo che, scrivendolo, mi sarei avventurata in acque pericolose senza salvagente. E una parte di me vorrebbe che le immagini nella storia di Gyllenhaal aderissero fedelmente alla mia e non oltrepassassero il perimetro che io ho tracciato.

Ma il mio io meno primitivo sa che c’è qualcosa di molto più importante in gioco del mio istinto di protezione verso le mie creature. Un’altra donna ha trovato in quel testo una buona ragione per mettere alla prova le proprie capacità creative.

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  • DAL MONDO
  • 9788866320326

È importante per me – per lei, per tutte le donne – che il lavoro sia suo e riesca bene. Il mio esiste già, con i suoi pregi e difetti. […] Quindi non voglio dire: devi rimanere nella gabbia che ho costruito. Siamo rimaste nella gabbia degli uomini troppo a lungo, e adesso questa sta crollando e ogni artista donna dev’essere assolutamente autonoma.

[…] Non ci sarebbe nulla di male se un uomo volesse fare un film tratto dai miei libri: al contrario, è un segnale positivo. Ma in quel caso tenderei a non essere tanto condiscendente. […] Gli chiederei di rispettare il mio punto di vista, di aderire al mio mondo, di entrare nella gabbia della mia storia senza cercare di trascinare me nella sua.

Nulla, insomma, può rendere meglio delle parole di Elena Ferrante il valore emblematico di questo progetto. Se ne L’Amica Geniale la regia è affidata a Saverio Costanzo – con Alice Rohrwacher al timone in due soli episodi –, a plasmare La Figlia Oscura per il grande schermo è esclusivamente una grandiosa personalità femminile.

Più che un semplice film, La Figlia Oscura diventa così uno scambio fra Elena Ferrante e Maggie Gyllenhaal, e di conseguenza un dono di entrambe al pubblico internazionale. Non c’è in gioco solo l’arte di fare un film, ma la possibilità di indagare l’universo femminile e illuminarne gli antri più oscuri da una prospettiva quantomai libera da pregiudizi.

Le donne vogliono essere protagoniste delle proprie storie – scriverle, interpretarle, produrle –, anche sul grande schermo, e l’adattamento de La Figlia Oscura di Elena Ferrante è una preziosa occasione di mostrarsi vincenti, nostalgiche, spigolose, fallibili, umane almeno quanto gli uomini.