Orange Is The New Black oltre il finale, le dolciamare ipotesi sul futuro di Red e Frieda

L'interprete Dale Soules vuota il sacco sul tradimento di Frieda e ipotizza un futuro in cui possa diventare la badante di Red

Frieda in Orange Is The New Black

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Sono passati più di sei mesi dalla conclusione di uno dei capisaldi della prima era Netflix, eppure Orange Is The New Black continua a essere al centro di speculazioni e ipotesi sul futuro dei personaggi e delle storyline rimaste in sospeso.

In un continuo rovesciarsi di fronti, l’ultima stagione della serie ha offerto barlumi di speranza per la relazione fra Alex (Laura Prepon) e Piper (Taylor Schilling), garantito un’altra chance a Cindy (Adrienne C. Moore), restituito la libertà a Gloria (Selenis Leyva) e Blanca (Laura Gómez).

Non altrettanto roseo, probabilmente, il futuro di Lorna (Yael Stone), Aleida (Elizabeth Rodriguez), Daya (Dascha Polanco) e Taystee (Danielle Brooks), come anche delle veterane di Litchfield, Red (Kate Mulgrew) e Frieda (Dale Soules).

Proprio sul destino di queste ultime si è soffermata Dale Soules, che in una recente intervista a Express ha ricordato la profonda emotività degli ultimi tempi sul set di Orange Is The New Black:

Mi sono resa conto che [Orange Is The New Black] è stata la serie alla quale ho lavorato più a lungo. Sei anni sono lunghi e, considerato che ho avuto l’opportunità di affrontare temi così rilevanti da un punto di vista sociale, e di farlo con un cast di donne tanto variegato, è ovvio che non volessi vederli finire. Tornerei sul set domani stesso, se me lo chiedessero. Se la serie non fosse finita farei senz’altro un’altra stagione.

E di certo non mancherebbe il daffare, a una donna come Frieda Berlin. Leale al proprio istinto di sopravvivenza, prima ancora che a chiunque altro, Frieda possiede uno spirito pragmatico e calcolatore, una volontà granitica da sopravvissuta che però, col passare delle stagioni, si sfalda progressivamente mostrando le sue inclinazioni più manipolatrici, subdole e traditrici.

Il suo intero sistema di valori si regge su principi di ordine, controllo e convenienza, e pur nella freddezza di questo stato di cose Dale Soules riconosce alla sua Frieda un fondo di umanità incancellabile. Anzi, ne esplora le possibilità ipotizzando una sorta di finale alternativo per Frieda e Red, basato sulla diagnosi di demenza di quest’ultima e il suo trasferimento in Florida:

Come sapete, Red è stata trasferita al blocco Florida e non si ricorda di me, così iniziamo a diventare amiche. A un certo punto, però, ricorda il passato e viene a cercarmi per minacciarmi di vendicarsi. Allora torno in cella e le dico che quando perderà di nuovo la testa faremo una partita a carte.

Non può che sperare che Red dimentichi, d’altronde. Impossibile, altrimenti, che la donna la perdoni per averla accusata di essere coinvolta nelle rivolte di Litchfield e aver allestito il bunker, costandole così ulteriori anni di carcere. Gli attimi di lucidità di Red sono infatti una costante minaccia di morte, per Frieda, che nel finale di Orange Is The New Black deve affidarsi alla protezione delle sbarre della sua cella.

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Ho riflettuto molto sul finale. Quando ho sentito che Red stava iniziando ad avere problemi di demenza ho sperato che venisse trasferita in Florida, la sezione che io stessa mi ero guadagnata tradendola. In alternativa, ho sperato che potessimo tornare a essere amiche.

Non si sarebbe ricordata di ciò che le avevo fatto, e così avremmo potuto recuperare il nostro rapporto e forse mi sarei potuta prendere cura di lei, così non sarebbe andata incontro allo stesso destino di Jimmy (Patricia Squire), una delle golden girls.

Quando a Jimmy è stata diagnosticata la demenza ha ottenuto il rilascio, così che la prigione non dovesse occuparsi di lei. Lo chiamano “rilascio compassionevole”, ma non c’è nulla di compassionevole, in realtà. Molto probabilmente Jimmy è morta da sola, in strada, incapace com’era di badare a sé stessa.

Soules si è persino spinta a ipotizzare una nuova storyline per Frieda e Red, qualcosa che avrebbe voluto accadesse se Orange Is The New Black 8 fosse diventata realtà:

Alla fine Frieda diventerebbe la badante di Red, e chissà, magari organizzerebbero un programma di riciclaggio all’interno del penitenziario.

Sarebbe davvero possibile, considerati i trascorsi delle due? Sì, ha confermato, identificandosi ancora una volta con il suo personaggio:

Alla fine della rivolta sono diventata una vittima del sistema penitenziario come tuttie le altre. Dopo quel trambusto molte di noi sono state trasferite in un carcere di massima sicurezza. Il fatto che i veri responsabili della morte di Piscatella avessero incolpato le detenute è stato l’inizio della fine per noi. Sapevamo di non poter combattere il sistema e allora abbiamo iniziato a tradirci a vicenda per sopravvivere.

Sapevo di avere nemici mortali, là dentro, e così ho provato a uccidermi. Non ci sono riuscita, però, e da quel momento sono diventata il bersaglio dei miei nemici dei tempi andati. La cosa peggiore che mi sia capitata nei giorni della rivolta è stata dover tradire Red per sopravvivere: emotivamente mi ha quasi uccisa.