Achille Lauro si spoglia a Sanremo 2020, canta in costume glitterato e vuole essere San Francesco (video)

Il cantautore si toglie il mantello e resta seminudo, esibendosi in costume glitterato: ecco la mise di Achille Lauro a Sanremo 2020


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La canottiera sul red carpet della vigilia non era stato che un antipasto di quello che avremmo visto durante la gara: Achille Lauro si è spogliato sul palco di Sanremo 2020, entrando con un mantello color nero ed oro per poi levarselo di dosso per restare praticamente seminudo.

Apparso super-casto, con una mossa a sorpresa ha sconvolto la platea e catalizzato l’attenzione fino alla fine della sua esecuzione, quello che si dice un perfetto performer. Lauro si è esibito così, un costume stile anni ’30, color carne e coperto di glitter, abbastanza ridotto nella stoffa da lasciar leggere la mappa di tatuaggi che si porta addosso. Lauro ha intonato il suo brano in gara tra i Big, ha accennato movenze a passo di musica e ha ammiccato ad una folla che lo guardava a dir poco incredula, la stessa che poco prima aveva tributato una standing ovation a Rita Pavone e che di fronte a lui probabilmente ha alzato gli occhi al cielo, per usare un eufemismo.

https://youtu.be/Yb_G5mvc_T4?list=PLb_Qew9DujkiTXWAl5hvn-Xpa4iDpJ8Ur

Achille Lauro a Sanremo 2020 con Me Ne Frego

Il suo brano si intitola Me Ne Frego (qui il testo) e a dispetto del titolo che poteva evocare un’epoca nefasta della nostra storia è in realtà il racconto di un amore vissuto in modo talmente totalizzante da accettare qualsiasi cosa, da abbassare ogni difesa, anche a costo di farsi del male. Ma urlato così, con quella tutina scintillante addosso, ha anche un doppio livello di lettura: Achille Lauro se ne frega dei giudizi superficiali, delle etichette affibbiate sulla base dei preconcetti e soprattutto di chi lo giudica dal suo aspetto, al punto da cantare seminudo di fronte al pubblico più ovattato della televisione italiana, sulla rete più istituzionale del servizio pubblico. Lui se ne frega, di tutti, e canta così.

La citazione di Giotto

La sua motivazione per questo outfit, firmato Gucci, ha in realtà radici più profonde, che partono da un’interpretazione di un affresco di Giotto. Lo spiega Lauro sui suoi canali social: “San Francesco. La celebre scena attribuita a Giotto in una delle storie di San Francesco della basilica superiore di Assisi. Il momento più rivoluzionario della sua storia in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà“. Ma non si può non notare un altro aspetto: Achille Lauro propone una mascolinità lontanissima dagli stereotipi dominanti, fluida e destrutturata. Lo fa rincorrendo l’eccesso, usando l’arma dell’ironia e andando alla ricerca dello stupore a tutti i costi. Decisamente avanti per una generazione di artisti che ha ancora molto da imparare quando si tratta di trasformarsi da interpreti in performer.

Dirige Beatrice Antolini, la polistrumentista di Vasco

A dare un’impronta rock/glam alla sua performance ci ha pensato anche la direzione dell’orchestra di Beatrice Antolini, la corista e musicista che si è fatta notare negli ultimi due tour di Vasco Rossi: 36 anni, marchigiana, compositrice, vocalist e polistrumentista che ha stregato il rocker di Zocca ha fatto il suo debutto sul palco dell’Ariston dirigendo i musicisti dell’Orchestra di Sanremo per Lauro.

Achille Lauro sul red carpet del 3 febbraio

La sera prima dell’inaugurazione del Festival, come da tradizione, c’è stato il red carpet fuori davanti all’Ariston che ha visto sfilare i cantanti in gara di fronte al pubblico accorso ad osservare il loro ingresso nel teatro. E Lauro si era presentato con una canottiera bianca che ovviamente ha attirato su di sé tutti i flash, molto più, ad esempio, dell’abito rosso di Elettra Lamborghini. Era solo un trailer del vero “film” (così ha definito la sua esibizione a PrimaFestival, ai microfoni di Ema Stokholma). Cosa riserverà per le prossime serate?