Conguaglio pensione da rinnovo a gennaio 2020: meno soldi in tasca ma c’è rimborso

Errore acclarato da parte dell'INPS, il rimborso arriverà ma non tanto presto

conguaglio pensione per rinnovo

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Che amara sorpresa per tanti italiani non più giovanissimi: un cosiddetto conguaglio pensione da rinnovo in questo gennaio 2020 è il responsabile di un importo inferiore rispetto al solito sulla mensilità di questo primo mese dell’anno. Si parla di decine di euro in meno che pesano e non poco nella tasca di chi può contare solo sulla specifica entrata e deve pure vivere con questa.

Come sottolinea il sito IlSalvagente, in molti si sono già accorti che riscuotendo la propria pensione in questi primi giorni di gennaio, il relativo importo è risultato inferiore già rispetto a quello di fine anno e dunque di dicembre 2019. Il taglio dell’accredito è variabile da cittadino a cittadino ma rientra tra i 40 e gli 80 euro. Proprio la cifra mancante non è stata corrisposta in questo mese ma rischia pure di non esserlo nel mese di febbraio.

Cosa sta succedendo e come mai da questo specifico conguaglio pensione da rinnovo è scaturito un danno non indifferente per molti italiani? Senza se senza ma si tratta di un errore tecnico già accertato ma purtroppo per nulla comunicato in tempo agli interessati dall’INPS. In pratica l’ente avrebbe previsto delle trattenute in realtà non dovute e il frutto di questa anomalia è rappresentato appunto dalle decine e decine di euro accreditati sui conti bancari o anche ritirati presso le Poste.

C’è forse u rimedio immediato per recuperare il maltolto e annullare gli effetti di questo effetto conguaglio pensione per rinnovo? Proprio l’INPS è consapevole dell’errore commesso nei calcoli di attribuzione degli esborsi per un gran numero di pensionati appunto (anche se non per tutti) ed è in attesa di doverse istruzioni dalla Direzione Generale su come procedere per tutelare gli aventi diritto agli assegni. Saranno senz’altro previsti dei rimborsi ma questi purtroppo non arriveranno molto presto, probabilmente solo in marzo o addirittura in aprile. La buona notizia, almeno, è che nessun pensionato dovrà presentare alcuna domanda di indennizzo a seguito dell’anomalia ma le somme non corrisposte verranno di certo riaccreditate in maniera automatica.