Meno bug per Huawei Mate 20 Lite e P Smart 2019: EMUI 10 protagonista di 2 rilasci

I due smartphone migliorati con la nuova interfaccia, ben 600 MB di correzioni

Huawei Mate 20 Lite

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Nonostante quest’anno sia praticamente agli sgoccioli, ecco che i Huawei Mate 20 Lite e P Smart 2019 ricevano due nuovi firmware basati su EMUI 10. Le ultime fatiche degli sviluppatori chiudono senz’altro il cerchio della prima distribuzione dell’importante interfaccia per i due smartphone, omaggiati di tanti bug fix e ottimizzazioni utili.

Come segnala il sito tedesco HuaweiBlog, in Europa proprio in queste ore, è partita la distribuzione di due update per gli smartphone di fascia media. In entrambi i casi, come prima cosa, gli sviluppatori hanno pensato bene di integrare la patch di sicurezza del corrente mese di dicembre. Un passo, quest’ultimo, pure importante, visto che consente di mettere fine ad una serie di vulnerabilità software pure importanti ( 3 di tipo critico, 24 alte e infine una di livello medio).

Quali sono gli update da attendersi su Huawei Mate 20 Lite e P Smart 2019? Per il primo smartphone la build prodotta dagli esperti è siglata come la 10.0.0.170. Al contrario, la seconda per il modello della serie Smart è quella etichettata come 10.0.0.157. Entrambi i rilasci hanno peso abbastanza corposo, tra i 580 e 600 MB. La natura di fix importante di tanti errori di sistema è dunque confermata dalle dimensioni del pacchetto software: anomalie con le chiamate entranti, con i toni acustici, con la visualizzazione di determinati scenari saranno tutte corrette proprio dopo il download e l’installazione dei due update.

Gli aggiornamenti oggi segnalati per i Huawei Mate 20 Lite e P Smart 2019 verranno notificati via OTA oppure no? Tecnicamente i rilasci, per quanto stabili, non vengono ancora definiti dal produttore come definitivi per EMUI 10 (perché contengono ancora degli errori non ancora corretti del tutto). Per questo motivo più che scovare i pacchetti attraverso il percorso “Impostazioni” del telefono, bisognerà invece verificarne la presenza attraverso l’app proprietaria HiCare. Quest’ultimo, tuttavia, è ora un passaggio noto a molti e pure abbastanza intuitivo.