La discriminazione sociale è una realtà dei nostri giorni? No, e con la quarta clip del BoB Best Of Barone riscopriamo Gene Guglielmi. Nel nuovo video riassuntivo del Best Of Barone andato in onda lunedì 9 dicembre con Optimagazine in veste di media partner troviamo Red Ronnie con un ospite d’eccezione.
Gene Guglielmi cantò la rivoluzione culturale degli anni ’60, quella dei calzoni stretti, dello stivaletto e soprattutto dei capelli lunghi, tre dettagli che lo portarono alla censura per il verso: “Vergognatevi prima di quell’uomo sopra i gradini di una chiesa, mendicante per fame, e poi ridete di me”.
Red Ronnie ripercorre la storia di Gene: “Avevi gli occhiali un po’ alla Gigi Meroni“, un calciatore del Torino tragicamente scomparso nel 1967 a seguito di un incidente stradale. Dopo aver ricordato la sua esperienza con la band Gli Avvoltoi, Red mostra una foto dei primi anni ’60 in cui si vede Gene Guglielmi in compagnia di Claudio Golinelli, detto “Gallo” e noto per essere il bassista di Vasco Rossi. Proprio con Gallo, Red si mette in contatto telefonico e in vivavoce lo fa parlare con Gene Guglielmi. Galeotta è una vecchissima lettera che Gallo scrisse al cantautore: Red gliela legge al telefono per fargli indovinare il destinatario, ma alla fine deve rivelargli il nome. Lo stupore e la felicità di Gallo sono incontenibili, quando Gene prende la parola per parlare con il bassista.
I due suonarono insieme nel 1964 in occasione del Festival Romagna e scoprirono di avere una certa affinità, per questo misero su un progetto.
La hit più famosa di Gene Guglielmi è senza dubbio Capelli Lunghi. Il cantautore imbraccia la sua 12 corde e intona il suo manifesto della libertà. L’occasione è ottima per ricordare che la paura del diverso è sempre esistita, e un tempo il diverso era colui che portava i capelli lunghi. Lo spiega Guglielmi: “Era un fatto traumatico, e talvolta andare in giro per la città poteva essere pericoloso”.
Il cantautore dedica La Luna, Le Stelle E Il Mare a tutte le ascoltatrici: “La luna, le stelle, il mare e le cose di sempre non sanno dirmi niente quando tu non le guardi con me” per poi continuare con E Voi E Voi E Voi, sua personale interpretazione del brano Mini Mini Mini del cantautore francese Jacques Dutronc.
Il brano è l’ennesimo grido ribelle contro tutte le convenzioni, ma questa volta le liriche vengono affidate al diverso per eccellenza: nella versione di Gene Guglielmi prende parola un marziano. “Un marziano parlò una sera a noi, a noi, a noi. Su Marte è sempre primavera ed il perché lui ci spiegò – e il testo fa raccontare al marziano in prima persona il suo mondo – Non ho problemi di amori e voi, e voi, e voi non fate che giocar coi cuori. Cosa credete di scoprir? La vita non è tutta qui”.
Dal divano del Barone Rosso Red Ronnie interroga il cantautore: “Cos’è rimasto, oggi, di quel periodo?”. Gene risponde:
Noi del movimento beat ce lo siamo chiesti spesso. Di quegli anni è rimasto un sottofondo underground importantissimo che però non riesce a emergere. Il motivo è il crollo dell’industria discografica italiana, ma anche la nuova direzione culturale che interessa la musica. Questo ha interrotto quel filone popolare al quale avevamo creduto. Noi univamo la musica alla poesia, e oggi è ritornato quel desiderio di restare in quelle melodie ma soprattutto di essere se stessi. Il beat è una rivoluzione che parte dall’interno, ma è poetica. Oggi, come sai, la poesia è finita.
Di seguito riportiamo la quarta clip del BoB Best Of Barone con Gene Guglielmi e le sue canzoni rivoluzionarie.
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L’articolo riassume perfettamente quanto la trasmissione di Red Ronnie ha mostrato. Aggiungerei che Gene Guglielmi ha recentemente pubblicato un brano dal titolo “Marta” con tutte le potenzialità per essere una hit del neo-beat. Il beat è quindi in piena salute.