Il cameo di Winston Churchill in The Crown 3 spiegato dal creatore della serie, Peter Morgan

L'apparizione per una sola scena di Winston Churchill in The Crown 3 è stata una scelta narrativa sofferta per gli sceneggiatori


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Non era previsto e non è stato facile decidere di realizzarlo, ma il cameo di John Lithgow nei panni di Winston Churchill in The Crown 3 è stato uno dei momenti più emozionanti del primo episodio della nuova stagione.

La sua apparizione ha rappresentato sicuramente un ponte importante con le precedenti: vedere un volto noto della serie, anche se per una sola scena, ha facilitato il processo di familiarizzazione con un cast tutto rinnovato rispetto alle prime due stagioni.

Il primo episodio di The Crown 3 ha mostrato un’emozionata Regina che incontra il suo primo premier ormai in fin di vita: per Elisabetta II, Winston Churchill non è stato soltanto uno dei più illustri statisti inglesi, né un primo ministro come gli altri, ma l’uomo che aveva un rapporto di fiducia con suo padre e che al momento della sua ascesa al trono si è rivelato fondamentale per affrontare le sfide di un ruolo al quale la giovane sovrana era ancora impreparata. Coi suoi modi burberi e la sua intransigenza, le ha insegnato i rudimenti dell’alta diplomazia, qualche piccolo trucco per gestire gli affari della politica e le ha fornito gli strumenti per esercitare il suo ruolo di garante della Costituzione (a fronte di una formazione di Elisabetta molto carente da un punto di vista politico, economico e giuridico, come ammesso dalla stessa Regina).

Si è deciso quindi di optare per un cameo di Winston Churchill in The Crown 3 per rendere omaggio ad una figura chiave del regno di Elisabetta II, pur contravvenendo ad una delle regole che gli sceneggiatori si sono dati, ovvero non continuare a seguire le vicende dei singoli primi ministri dopo le loro dimissioni dalla carica, ma concentrarsi esclusivamente sul ruolo di Elisabetta come Capo dello Stato e mostrare dunque gli inquilini di Downing Street solo in relazione al rapporto istituzionale che intrattengono con la Corona.

Il ritorno di Winston Churchill in The Crown 3 è stato deciso non senza difficoltà in fase di scrittura, ha raccontato il creatore Peter Morgan nel podcast ufficiale dedicato alla serie Netflix.

Siamo stati davvero combattuti in questa scelta, perché per richiamare John Lithgow e assumerlo solo per fare una scena, ci sono state molte discussioni a riguardo. E noi abbiamo questa rigida regola che nel momento in cui un primo ministro è fuori dal suo ruolo non lo vedi più.

Poi però, l’eccezione è stata accolta e motivata dalla volontà di mostrare un aspetto più emotivo della Regina, un suo coinvolgimento personale con la figura del due volte premier inglese, con cui ha instaurato un rapporto di stima e gratitudine che va al di là dei ruoli istituzionali.

Il motivo per cui alla fine abbiamo deciso di tornare ad avere Churchill per una scena è perché rappresentava un po’ della sua vulnerabilità. Era l’ultimo legame con suo padre ed inoltre è stato il suo primo primo ministro. Si era affidata molto a lui. Ma ora, ovviamente, a questo punto della sua vita e del suo regno, è sicura di sé. Ormai ha avuto tre o quattro primi ministri (…) Mi è piaciuto quanto fosse vulnerabile in questo episodio in cui abbiamo esplorato l’idea che Downing Street non solo potrebbe essere corrotta, ma anche Buckingham Palace è corrotta, visto che ora siamo nella Guerra Fredda, dalla presenza di un traditore.

Il primo episodio della terza stagione di The Crown – disponibile gratuitamente anche per i non abbonati fino al 15 dicembre – è dedicato infatti al caso della spia russa Anthony Blunt, lo storico dell’arte che ha lavorato sia per la Regina che per suo padre, il re Giorgio VI, come curatore responsabile della collezione reale di opere d’arte di proprietà della Corona. In un momento storico particolarmente difficile per l’istituzione monarchica, stretta tra il conflitto non armato Russia-America e il nuovo governo laburista inglese, la scelta di far apparire nuovamente anche solo per una scena Winston Churchill in The Crown 3 sul letto di morte ha aiutato gli sceneggiatori a rendere maggiormente evidente la vulnerabilità della Regina, oltre a fungere da gancio con le prime due stagioni di cui John Lithgow era stato volto ricorrente.

Un dettaglio non insignificante, quest’ultimo, per una stagione che ha il difficile compito di fidelizzare nuovamente il pubblico nei confronti di un cast tutto nuovo (e dalla scarsa continuità in termini di aspetto fisico, si veda la distanza tra Vanessa Kirby ed Helena Bonham Carter nel ruolo della principessa Margaret o il solo fatto di avere una regina dagli occhi non più azzurri ma castani) rispetto agli amatissimi volti delle stagioni passate.