La serie tv sul massacro del Circeo nella bufera, Cattleya smentisce contatti con Izzo ma la polemica non si placa

Fa discutere la serie tv sul massacro del Circeo attualmente in sviluppo: Cattleya nega contatti con l'omicida Angelo Izzo ma il dibattito è aspro


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Ci sono progetti destinati a far discutere ancor prima di approdare in video e certamente la serie tv sul massacro del Circeo è una di queste: la produzione targata Cattleya porterà sullo schermo i tragici fatti che sconvolsero l’opinione pubblica nel 1975, quando tre rampolli della borghesia romana, durante una festa nella villa di uno di loro a San Felice Circeo, violentarono e torturarono per ore le giovani Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, provocando la morte di quest’ultima per annegamento.

A fare notizia in merito alla lavorazione della serie è stato un recente articolo del quotidiano Il Tempo, che titolava a tutta pagina sui presunti contatti tra la produzione e l’omicida Angelo Izzo, all’epoca dei fatti ventenne studente di medicina, riconosciuto responsabile del massacro insieme ad Andrea Ghiro e Gianni Guido, tutti condannati all’ergastolo.

Secondo Il Tempo, Izzo sarebbe stato coinvolto nel progetto come consulente per la produzione della serie. Circostanza che ha indignato i lettori e i commentatori sui social, che si sono scagliati non solo contro la presunta scelta di Cattleya di affidare una consulenza ad un omicida (il cui sorriso inquietante al momento dell’arresto è rimasto impresso nella memoria popolare), ma contro la stessa idea di adattare per la tv una storia di cronaca nera così atroce e ancora viva nel ricordo delle famiglie delle vittime e della stessa opinione pubblica.

Cattleya ha però smentito la notizia del Tempo, sostenendo di non aver mai contattato Izzo e di non aver nemmeno mai pensato di poterlo sentire in merito alla produzione della serie, rispedendo al mittente le critiche arrivate nelle ultime ore dopo la pubblicazione dell’articolo, apparso sul quotidiano il 3 novembre scorso.

Questa la nota con cui la società (produttrice, tra le altre, delle serie Gomorra e Suburra) fa sapere che il contenuto dell’articolo de Il Tempo è “totalmente inesatto“.

Nonostante la smentita perentoria di Cattleya, però, l’idea stessa di una serie tv sul massacro del Circeo ha sconcertato quanti ne hanno appreso e letto per la prima volta in questa occasione. Ad essere contestata dai più, infatti, è la stessa opportunità di portare in tv, nella forma di una serie televisiva, un delitto così scabroso e dalla portata – anche simbolica ed ideologica, visto che il massacro maturò negli ambienti della destra romana – talmente devastante da essere rimasto nella memoria come una delle pagine di cronaca più brutali e drammatiche della storia d’Italia. Anche se il focus della sceneggiatura dovrebbe essere basato sul racconto del processo ai tre assassini più che sulla ricostruzione fatti della notte del 29-30 settembre 1975, l’indignazione verso il progetto ha fatto scattare una petizione su change.org per dire no alla produzione di una serie tv sul massacro del Circeo (per ora, a dire il vero, con poche adesioni).

Certamente il progetto proseguirà e farà ancora discutere, ma è sempre bene ricordare che giudicare un format sulla carta è comunque manifestazione di un pregiudizio, per quanto discutibile e divisiva possa essere l’idea di partenza. Sicuramente molti occhi critici saranno puntati su questa serie già prima del suo debutto, ma una valutazione compiuta sarà possibile solo di fronte all’opera compiuta.