Recensione WWE 2K20, il wrestling come (non) volevamo vederlo

Il grande wrestling di 2K Games torna a combattere sui ring di PS4, Xbox One e PC. La nuova edizione della serie sportiva arcade sarà riuscita a non deludere le aspettative?

La recensione di WWE 2K20 su PS4, Xbox One e PC

INTERAZIONI: 50

Il grande wrestling di WWE 2K20 è finalmente sbarcato su personal computer e console. I ragazzi di Visual Concepts, a cui è stato affidato lo sviluppo dal publisher 2K Games, hanno come ogni anno infiammato i cuori degli appassionati su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Anche grazie alla licenza totale della World Wrestling Entertainment Inc., il team si è posto l’obiettivo di mettere sul piatto un titolo che sì, riprende la sua gloriosa tradizione e affina gli aspetti dei capitoli precedenti, ma anche uno che cerca di introdurre diverse novità utili a pennellare un’esperienza quanto più completa e densa di contenuti. Le migliorie, poi, passano per la creazione di modalità mai viste prima e per qualche accortezza in un gameplay ormai collaudato. Non tutto però è andato per il verso giusto, e l’ultima incarnazione di WWE 2K mostra il fianco a ben più di una critica, sia a livello squisitamente tecnico che su quello delle meccaniche. Si sfiora, in alcuni punti, addirittura il mezzo disastro: scoprite perché nella nostra recensione!

Tutti sul ring!

Incaricato di trasportare le stesse emozioni del wrestling a portata di controller, WWE 2K20 non nasconde le sue ambiziose aspirazioni già una volta avviato, al momento di scegliere il proprio lottatore preferito. Vero fiore all’occhiello della produzione made in USA è infatti proprio il suo roster, ricchissimo e assolutamente vario. Sono tantissimi gli atleti riprodotti digitalmente che potremo impersonare sul ring, tra Leggende, Superstar e Dive, senza dimenticare quelli che saranno introdotti tramite DLC dopo il lancio, così da portare il numero complessivo a ben 238 volti. Non solo, l’ultima fatica di Visual Concepts concede agli utenti anche la possibilità di creare da zero il proprio combattente, grazie ad un editor piuttosto completo e carico di opzioni di personalizzazione. In questo modo, sarà davvero difficile annoiarsi nel confrontarsi con la moltitudine di modalità che quest’anno vanno a colorare il franchise sportivo di stampo arcade. Un numero, anche qui, spropositato, tanto che spaziare tra menù, opzioni e alternative, e andare ad analizzare l’intero pacchetto, sarebbe un mero esercizio di scrittura. Più utile, in verità, focalizzarsi su quelle modalità che sostengono l’intero impianto ludico di WWE 2K20, prima fra tutte la Carriera. Come già fece la serie FIFA con Il Viaggio – sostituito in FIFA 20 con Volta Football, incentrato sul calcio da strada -, il nuovo WWE 2K cerca, con My Career, di coinvolgerci in una storia di amicizia e rivalità che parte fin dal liceo. Quella tra Red e Tre, che definirà una scalata verso il successo maturata tra i banchi di scuola, i primi incontri dilettantistici e il sogno di entrare nella Hall of Fame del wrestling professionistico. Purtroppo però, nonostante le buone intenzioni ed un potenziale innegabile, la narrazione non decolla mai, mentre gli scontri per portare a termine la modalità si limitano ad una trafila di match mai impegnativi o stimolanti, destinati ad annoiare fin da subito fan e semplici curiosi. Apprezzabile, invece, l’introduzione degli incontri Mixed Tag e quella dei personaggi femminili anche nella Carriera. Tra le modalità di spicco del videogame tutto azione e esagerata spettacolarizzazione c’è poi WWE Universe: come il nome potrebbe già suggerire, si tratta di una mode in cui i videogiocatori possono portare avanti una stagione potenzialmente senza fine, che dura quanto l’intera carriera professionistica dell’atleta selezionato o creato da zero. L’aspetto interessante, in questo caso, è che la sua strada verso la gloria sarà influenzata da diversi parametri, come le rivalità sul ring, il gradimento presso il pubblico e il ranking. Di contro, tutte le azioni del nostro alter ego possono influenzare l’universo di gioco e il suo funzionamento, definendo amicizie, rivalità e attitudini degli avversari nei nostri confronti. La sensazione, qui perfettamente riuscita, è quella di fare pare di un mondo reale, vivo e pulsante, arricchito pure dagli immancabili promo creabili dagli stessi utenti.

La fiera del baco

Senza soffermarci troppo sulla modalità 2K Central – amatissima dal pubblico -, sul suo nuovo Showcase tutto al femminile – potremo seguire le carriere di Becky Lynch, Bayley, Charlotte Flair e Sasha Banks – e sulle cosiddette Torri – in cui è possibile ripercorrere la carriera del wrestler Roman Reigns attraverso 16 match -, WWE 2K20 propone un gameplay assai simile a quello del precedente capitolo. Gli sviluppatori di Visual Concepts, subentrati in corsa ai veterani di Yuke’s, hanno scelto di non intaccare le meccaniche di base, andando però ad introdurre qualche miglioria nelle mosse e nelle animazioni dei lottatori, ora più realistiche e convincenti. Non solo, i modelli dei personaggi sono stati realizzati da zero, scelta che però non impedisce a WWE 2K20 di far scendere in campo la sua conclamata rigidità, nonostante una gestione della fisica ora più attenta sia nei contatti che negli agganci e proporzioni più vicine a quelle delle controparti reali. Di conseguenza – e finalmente, dovremmo dire! -, il gioco di 2K Games tiene assai più in conto rispetto a prima del peso e della stazza degli atleti, restituendo match più credibili e dall’esito anche qui più realistico. A far storcere il naso, e non poco, sono però svariati ed evidenti difetti che minano alla base il gameplay, punto nodale dell’esperienza. Le magagne partono da un rilevamento delle collisioni completamente da rivedere e da un nuovo set di comandi non solo poco preciso – a volte sarà complicato persino muovere il vostro wrestler sul ring e indirizzare un colpo verso l’avversario -, ma anche scarsamente reattivo, e che ha di certo “sporcato” il feeling pad alla mano che i fan conoscevano e apprezzavano. Delude anche l’intelligenza artificiale degli avversari, scarsamente bilanciata e pizzicata più volte a compiere scelte in-game quantomeno discutibili. Il disastro, però, si sfiora realmente per la presenza di fin troppi bug, segnalati in massa dagli utenti via social e concentrati in particolare su animazioni scoordinate – sia dentro che fuori dal ring -, compenetrazioni dei modelli poligonali e corde quasi impazzite che vanno improvvisamente ad attaccarsi agli atleti impedendone il movimento. Non mancano poi gravi problemi per le partite online – tra login falliti e frequenti disconnessioni -, mentre il comparto tecnico ha subito un inspiegabile downgrade, regalando la sensazione di trovarsi di fronte ad un videogame della passata generazione. Gli autori hanno comunicato via social di aver ben presente la situazione, e di essere al lavoro su una patch correttiva – alla quale ne seguiranno altre successivamente -, in uscita tra circa due settimane:

Stiamo ascoltando attentamente il feedback su WWE 2K20 e siamo al corrente delle lamentele segnalate dai giocatori. Stiamo lavorando sodo per analizzarle e porre rimedio laddove necessario. La prima patch dovrebbe essere pronta tra circa due settimane, e altre arriveranno successivamente.

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Conclusioni

WWE 2K20, seppur riuscendo a restituire le stesse emozioni del wrestling professionistico con un impianto altamente scenografico e “caciarone”, fallisce proprio dove non doveva: nel gameplay! A fronte di tantissime modalità e di una vera e propria pletora di contenuti che faranno la gioia degli appassionati, il sistema di combattimento si presenta fin troppo ancorato alle rigidità del passato, mentre i fin troppi bug fanno il resto, inficiando l’esperienza di gioco. Delude pure l’aspetto grafico, più vicino a quello della passata generazione che agli standard di PlayStation 4, Xbox One e PC più moderni.

Pro

– Le emozioni del grande wrestling sono riprodotte fedelmente
– Ottimi i nuovi modelli dei personaggi
– La modalità WWE Universe regala divertimento potenzialmente infinito

Contro

– Troppi bug e comparto tecnico scarso
– L’online presenta troppi problemi che minano l’esperienza complessiva

VOTO FINALE: 6/10