Il finale del Trono di Spade scontenta anche il regista: troppo frettoloso, ma impossibile contestare Benioff e Weiss

Neil Marshall, regista di due episodi dell'ultima stagione, si schiera apertamente al fianco dei fan delusi, seguendo l'esempio di George R. R. Martin

Benioff e Weiss ancora sotto accusa per il finale del Trono di Spade

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L’episodio finale de Il Trono di Spade è andato in onda più di quattro mesi fa, ma la stampa continua a stuzzicare le parti coinvolte per cogliere i segni di malumore più persistenti. A dar voce a dubbi e recriminazioni, questa volta, è il regista Neil Marshall, che in una recente intervista a Metro ha dichiarato apertamente di esser stato in disaccordo con alcune scelte creative degli showrunner, David Benioff e D.B. Weiss.

È molto complicato contestare quei due, perché sono dei geni e hanno fatto un lavoro stupendo, ha commentato. Inevitabilmente avrei optato per un approccio diverso alla regia. Una delle esperienze più incredibili che ho avuto lavorando a quegli episodi [Blackwater e The Watchers on The Wall] è stata constatare quanto fossero aperti alle mie idee, in particolare nelle scene che riguardavano le battaglie e il loro svolgimento. Avrei senz’altro contribuito con la mia strategia e le mie conoscenze anche in quel caso, ha aggiunto riferendosi all’episodio finale. La conclusione? Sono abbastanza d’accordo con la maggior parte delle critiche mosse al finale del Trono di Spade. È stato troppo affrettato. Tutti i personaggi hanno fatto la fine che era prevista per loro, ma ci sono arrivati un po’ troppo in fretta.

Queste parole hanno un certo peso, poiché arrivano da un professionista competente e con una lunga esperienza alle spalle. In passato, infatti, Marshall ha diretto svariati episodi delle serie tv Black Sails, Hannibal, Westworld, oltre ai film The Descent – Discesa nelle Tenebre, Doomsday – Il Giorno del Giudizio e il più recente Hellboy.

I suoi commenti fanno eco alle dichiarazioni di George R.R. Martin, che già alcuni mesi fa si è mostrato d’accordo con i detrattori della stagione conclusiva. Anzi, si è persino espresso negativamente nei confronti dei creativi della serie e dell’intera HBO, colpevole di averlo costretto a centrare l’attenzione su personaggi per lui irrilevanti e ad accelerare lo svolgimento dell’ultima stagione.

Può essere… traumatico, ha detto a tal proposito. Perché a volte la loro visione creativa e la tua non combaciano, così ti senti rifilare il discorso sulle differenze creative che sfocia in innumerevoli conflitti. La stagione finale del Trono di Spade è stata… non del tutto fedele. Altrimenti sarebbe dovuta durare altre cinque stagioni. Ti ritrovi a fare i conti con il peso di fattori del tutto estranei, come gli studio o la rete, e ciascuno di loro spinge per qualcosa che non ha nulla a che vedere con la storia, ma ti dice “Guarda, questo personaggio ha un indice di popolarità molto alto, troviamogli qualcos’altro da fare”.

In conclusione, i mesi passano ma un fatto resta chiaro: non sono i fan gli unici a sentirsi traditi dal finale del Trono di Spade.

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