Attacco al potere 3 con Gerard Butler: gli amanti della saga sono serviti

È arrivato nelle sale italiane il terzo capitolo della saga: Attacco al potere 3 - Angel Has Fallen con Gerard Butler che ancora una volta combatte fino all’ultimo respiro contro complottisti e traditori dell’ultima ora.


INTERAZIONI: 386

Un inizio ad alta tensione e due ore di proiezione che mantengono costante il ritmo e il susseguirsi degli avvenimenti. Comincia con la scena di un addestramento dei servizi segreti il film Attacco al potere 3  con Gerard Butler. La regia è affidata a Ric Roman Waugh.

La pellicola arriva a tre anni di distanza da Attacco al potere 2 e a sei anni dal primo capitolo della saga, Attacco al potere – Olympus Has Fallen.  

Gerard Butler oltre ad essere il protagonista nei panni di Mike Banning, guardia personale del Presidente degli Stati Uniti d’America Allan Trumbull, è anche il produttore del film come era già stato nei primi due film della serie.

La dinamica degli episodi è in linea con quanto visto nei primi due capitoli della saga. Entrando nel dettaglio della trama di Attacco al potere 3 con Gerard Butler, tutto ha inizio con un tentato omicidio del presidente durante una gita al lago. L’attacco è presentato come un vero e proprio attentato e a perdere la vita sarà tutta la scorta di Trumbull. Gli unici superstiti saranno, infatti, Trumbull stesso e la sua guardia Banning.

Parte da questo momento in poi un complotto ai danni di Banning.
Siamo davanti ad una storia di interessi internazionali e personali, di guerra e di inganni, di indagini e di tentativi di depistaggio, di tradimenti e fedeltà.

In tutto questo c’è anche spazio per una dimensione più privata e personale del protagonista. Banning non è solo l’uomo invincibile che supera mille complotti e tentativi di tradimento. È anche un padre e un marito che vorrebbe passare più tempo con la sua famiglia. È anche un figlio che nonostante l’età adulta soffre ancora per l’abbandono di suo padre ed è un uomo non più giovanissimo la cui salute comincia a dare segnali di cedimento. Al di là di tutto questo Banning è prima di tutto un uomo dei servizi segreti americani estremamente legato al suo lavoro e non accetta la possibilità di mollare la presa e farsi da parte.

Attacco al potere 3 si presenta come una pellicola del tutto autonoma rispetto alle precedenti. Che fine ha fatto il presidente degli Stati Uniti d’America dei primi capitoli, Asher, a cui Banning era tanto legato?

Oltre a queste ed altre domande simili, osservazioni interessanti vanno fatte sulla scena del tentato omicidio del Presidente. Si tratta di un attacco di droni comandati a distanza da uomini che lavorano da una centrale operativa. Tali droni sono in grado di effettuare il riconoscimento facciale delle vittime designate per poi procedere al rilascio di ordigni esplosivi. L’introduzione di metodi tecnologicamente avanzati all’interno di scontri di potere è insomma avvenuta a tutti gli effetti ed appare molto pertinente.

La performance di Gerard Butler è sempre di altissimo livello. Ineccepibili anche Morgan Freeman nei panni del presidente Trumbull e Nick Nolte nel ruolo del padre di Banning. Quest’ultimo è un ex soldato del Vietnam che dopo la guerra è impazzito ed ha abbandonato la sua famiglia.

Il resto è tutto da guardare sul grande schermo con i propri occhi.

Sparatorie, inseguimenti e brevi ma intensi sprazzi di saggezza affidati ai vari personaggi. Da segnalare l’affermazione del padre di Banning e poi ripetuta da Banning stesso nei momenti finali del fim: “Meglio mollare in tempo che mentire a se stessi e far soffrire chi amiamo”.