Le protagoniste dei videogame più sexy: dalle “piramidi” di Lara Croft alla magia di Bayonetta

Sensualità non fa sempre rima con fisicità. Lo dimostrano alcune delle eroine in pixel e poligoni, che hanno saputo scrivere la storia del videoludo per intelligenza, tenacia e sfrontata fragilità emotiva

Le protagoniste dei videogame più sexy di sempre

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Alcuni di voi forse non lo sanno, ma una delle protagoniste di videogame più sexy di sempre era un uomo. Nata in un corpo che non ha mai sentito appartenerle, Poison non è solo una delle lottatrici più letali di casa Capcom, ma anche una di quelle più desiderabili. Una donna che ha dovuto lottare per riappropriarsi della sua identità, apparsa prima come nemico comune nella saga di Final Fight per poi esordire come personaggio giocabile nelle arene di Street Fighter. Proprio nel celebre picchiaduro giapponese, Poison ha saputo incanalare la sua femminilità in combo ora aggressive ora ammiccanti, per una esplosione di animazioni che fanno della sensualità la chiave di lettura del suo profilo. Il suo aspetto fisico è ispirato non a caso alla omonima band glam-metal degli anni ’80, nota per i capelli rosa fluo e un utilizzo “estremo” di outfit femminili e make-up. Il tutto completato da un frustino da utilizzare come arma, che strizza l’occhio a chi ha sempre sognato di incontrare una mistress poligonale.

A non aver assolutamente bisogno di presentazioni è Lara Croft, per anni simbolo stesso della passione videoludica. L’archeologa britannica, tra le protagoniste più sexy dei videogiochi, è forse quella che più di tutte sa rappresentare l’evoluzione e l’emancipazione delle figure femminili all’interno dell’universo in pixel e poligoni. La sua storia inizia nel 1993, quando negli studi di Core Design stava prendendo forma l’idea di un’avventura ragionata e impegnativa, che raccontasse le prodezze di una giovane donna dall’animo impetuoso e indipendente. Per l’errore di un programmatore, il seno di Lara venne modellato di parecchie misure più grandi, dando vita alle ormai iconiche “tette a cono”, dalla forma piramidale ma assolutamente appetibili per i gamer del tempo. Il resto è leggenda, con Miss Croft passata nelle mani degli sviluppatori di Crystal Dynamics e ricreata da zero nel reboot di Tomb Raidere due seguiti – del 2013. La Lara Croft moderna è sì tenace e sicura di sé, ma anche emotivamente fragile davanti al dolore, alla paura e alla morte. L’esplosiva bellezza, seppur con forme più “umane”, è invece rimasta invariata.

L’evoluzione di Lara Croft

Scolpita nella pietra è la caratterizzazione di Samus Aran, volto storico della giapponese Nintendo. Per molti fan è proprio la cacciatrice di taglie spaziale del colosso di Kyoto, al centro delle vicende della serie Metroid, la vera incarnazione della forza in rosa. Fisico atletico, alta oltre un metro e novanta e dalle forme costrette in un esoscheletro, Samus non è stata presentata fin da subito come un personaggio di sesso femminile. Solo completando il primo gioco del franchise – classe 1986 – entro cinque ore, la biondissima Aran si toglieva il casco e svelava la sua vera identità. La ragazza divenne subito (s)oggetto di culto per il popolo nerd, e tutt’ora una delle protagoniste dei videogame più sexy in circolazione. 

Per nulla intimidita dalla sua incontenibile sensualità è, al contrario, Bayonetta. La strega di Umbra, pennellata dal talento di Platinum Games, incanta, ammalia e si lascia desiderare fasciata nel suo abito che pare latex, ma che in realtà è composto dai suoi stessi capelli. Attesa su Nintendo Switch con il terzo capitolo delle sue avventure dal deciso sapore action, Bayonetta è la massima espressione della femminilità J-Pop: quando la sua lingua sottile non è impegnata a schernire gli avversari, è facile vederla leccare un lollipop con fare malizioso, contorcersi attorno ad un palo da lap dance e persino esibirsi in spettacolari coreografie che tanto devono al mito delle idol nipponiche.

Bayonetta nell’anime tratto dal videogioco

L’ultimo volto di questa parata di bellezze vi sembrerà forse una scelta insolita. Sì perché 2B, personaggio principale del titolo ruolistico NieR Automata, altri non è che un automa. Un robot progettato per uccidere e difendere la razza umana dal collasso, non di certo per rientrare in una classifica delle protagoniste dei videogame più sexy. Capelli argentei, abito nero dal gusto quasi barocco, pizzi, merli e una grande benda nera su entrambi gli occhi: la bellezza della creatura ideata da Yoko Taro è tanto intensa quanto incomprensibile ad una prima occhiata. Ma mano che la accompagnerete nel suo lungo viaggio, scoprirete che sotto il metallo batte un cuore virtuale. Cuore che sa essere fragile, curioso, geloso e generoso. Un fiore che vorrebbe sbocciare, seppur con una freddezza di fondo a cullarlo. 2B diventa umana poco a poco, e contemporaneamente bellissima ad ogni passo.

Uno splendido cosplay di 2B

Menzione d’onore “fuori concorso” spetta a Chun-Li, inflessibile lottatrice di Street Fighter, la prima di sempre selezionabile in un picchiaduro. Non andrò a spiegarvi chi è, sappiate solo che senza di lei non avremmo tutte quelle eroine – o sexy villain – che hanno scritto parte della storia videolidica. La conturbante spia Ada Wong di Resident Evil, Claire Redfield e Jill Valentine della stessa saga survival horror, Tifa da Final Fantasy VII, Morrigan di Darkstalkers, la ninja Kasumi di Dead or Alive, la sempre professionale porno star Candy Suxxx di Grand Theft Auto, la ladra Chloe da Uncharted, l’imperatrice del tempo Kaileena, che in Prince of Persia veniva doppiata nientemeno che da Monica Bellucci. Sono solo (pochi) esempi delle donne e ragazze più amate dai videogiocatori, che devono praticamente tutto alla prima lottatrice femminile della storia.