In tanti definiscono Enzo Gragnaniello l’unico che sta portando avanti la vera canzone napoletana. Dopo la scomparsa di Pino Daniele, di cui era compagno di scuola e amico intimo poi, Fausto Mesolella mi disse: “Adesso c’è rimasto solo Gragnaniello”.
Anche Renzo Arbore sostiene che Enzo sia l’ultima eccellenza importante rimasta a Napoli.
Dopo alcuni anni, Gragnaniello ha appena pubblicato un album, naturalmente anche in vinile. “Lo Chiamavano Vient’ ‘E Terra” è pieno di testi autobiografici. Nel brano che dà il titolo all’album ci sono ricordi infantili, di quando Enzo e i suoi amici scugnizzi partivano di corsa scendendo le scale per le vie di Napoli buttando a terra tutto quanto incontravano. Poi racconta della sua fuga da casa a 15 anni verso Milano, dove visse un po’ per strada, con ragazzi disadattati come lui. Ascoltando questo brano, il fotografo Guido Harari si è ricordato di una foto che gli aveva scattato per un album precedente che non era stata usata. Ritraeva Enzo che correva giù da una scala, perfetta per la copertina di questo disco.
Ogni volta che scendo a Napoli, la prima telefonata prima di partire la faccio a Enzo. Ci diamo appuntamento in un ristorante, solitamente nei Quartieri Spagnoli. A volte, se è libera, viene anche Alessandra Clemente, una ragazza splendida che è l’Assessore al Comune di Napoli con più deleghe. In una di queste cene, Enzo ci ha fatto sentire “’A Delinquenza”. Alessandra gli ha proposto di farla ascoltare dovunque, anche nelle metropolitane. Lei compare anche nel video che hanno girato.
Entrambe le clip di queste due canzoni sono state registrate in strada, luogo naturale di Enzo.
Sciamano, questa è la parola con cui Enzo Gragnaniello viene spesso associato. In effetti la sua voce, profonda, profetica e rassicurante, sia che il suo canto disegni situazioni drammatiche o felici, apre varchi verso altre dimensioni della mente e dello spirito. Durante la lunga intervista che gli ho fatto per farmi raccontare brano per brano l’intero album, Enzo mi ha detto anche che sta aspettando l’arrivo degli UFI, plurale perché saranno tanti… “Ma questo è un discorso che faremo n’altra volta”.
Altra caratteristica degli album di Enzo Gragnaniello sono le sonorità, la magistrale organizzazione dei singoli suoni, e soprattutto, il fatto che non ci siano pezzi più belli di altri. Ogni brano è splendido e si fonde con l’intero lavoro. Anche se i temi trattati nei testi sono diversi tra di loro, ogni disco di Enzo assume i contorni di un Concept Album.
Nel dettaglio, i brani sono:
Mmano ‘o tiempo
Lo chiamavano vient’ ‘e terra
Addò si stat’
Na sera cu’ ‘tte
Si tu me cunusciss’
Gli uomoni ego
Cara
Nun c’è bisogno
Povero munno
‘A delinquenza
Ancora in me
Tiempo ‘e veleno