Medical drama: 10 serie tv imperdibili ambientate in ospedale

Una rassegna di titoli dei medical drama più popolari degli ultimi anni: 10+1 serie tv ambientate in ospedale tra casi medici e intrecci sentimentali


INTERAZIONI: 837

Se l’ambientazione ospedaliera non vi spaventa, se i drammi sentimentali incrociati a quelli medici vi appassionano, se l’adrenalina delle flebo somministrate a fittizi pazienti sortisce effetti anche su di voi, evidentemente è il genere di fiction che fa al vostro caso: tra i migliori medical drama della tv ci sono titoli ormai iconici, che un vero amante di questo genere presumibilmente ha già visto o dovrebbe vedere, e ci sono titoli nuovi di zecca che stanno provando a rinvigorire una tradizione ormai consolidata.

Il medical drama si distingue quasi sempre per poche caratteristiche essenziali: l’azione si svolge perlopiù in un ospedale o in una clinica, i personaggi sono medici e pazienti (e/o loro parenti), i casi medici si sviluppano parallelamente alle relazioni professionali tra i camici bianchi e queste ultime sono strettamente legate, a loro volta, alle connessioni sentimentali tra gli stessi. Insomma, un mix di azione – pur sempre in ambito medico – e dramma che, se ben combinato e con personaggi ben caratterizzati, può fare la fortuna di una serie (la longevità di molti medical lo conferma).

Ecco dunque una breve incursione nel genere medical drama attraverso alcuni dei titoli che lo hanno reso più popolare presso il grande pubblico.

E.R. – Medici in Prima Linea

Quello nato dalla penna dello scrittore Michael Crichton e coprodotto da Steven Spielberg resta ancora oggi il medical drama per eccellenza, la serie pioniera del genere che ha contribuito a scriverne le regole ed ispirare lo stile di tutte quelle che sarebbero venute dopo. La barella che nella sigla irrompe nel pronto soccorso del policlinico universitario di Chicago, il County General Hospital, è la metafora della realtà che entra nelle sale ospedaliere. 331 episodi, in onda su NBC dal ’94 al 2009, ne hanno fatto il medical drama più longevo fino a quest’anno, prima del sorpasso di Grey’s Anatomy. E poi, almeno nelle prime stagioni, c’era la coppia Clooney-Wyle in camice bianco (scusate se è poco).

Dr. House – Medical Division

Altro caposaldo del genere, ma dalla cifra stilistica più contemporanea, più cinica, più rock, a partire dalla sigla di apertura (Teardrop dei Massive Attack): la serie creata da David Shore e Paul Attanasio, in onda su Fox tra il 2004 e il 2012 per otto stagioni, ha consacrato il suo protagonista Hugh Laurie a star della tv e contribuito a svecchiare il genere andando oltre gli stereotipi del medico-eroe e puntando più sulla fase diagnostica dell’ospedalizzazione che su quella operatoria vera e propria. Gregory House è scorbutico, allergico alle regole, per niente empatico, eppure il medico che tutti vorrebbero, che quello che ti salva la vita perché è un genio della medicina capace di diagnosi a cui nessun altro sarebbe in grado di arrivare.

Nip/Tuck

Decisamente atipico come medical drama, questa serie che segue la vita di due chirurghi plastici di Miami, Sean McNamara (Dylan Walsh) e Christian Troy (Julian McMahon, il Cole di Streghe) rappresenta più un esperimento che incrocia generi diversi. Ryan Murphy, oggi prolifico showrunner, l’ha creata nel 3003 per il canale FX e fino al 2010, nel corso di sei stagioni, vi ha mescolato all’interno elementi drammatici, thriller, erotici e onirici, rendendola una serie audace e pungente nel linguaggio (almeno per il suo tempo) e capace di sparigliare le regole del genere.

Grey’s Anatomy + Private Practice

Che dire di un medical drama nato come tappabuchi del palinsesto estivo di ABC e capace di durare per 17 stagioni (quindici già trasmesse, altre due già annunciate dall’emittente) nonostante il cast originale sia ormai decimato. Grey’s Anatomy ha saputo raccontare le vite degli aspiranti medici creando tali e tante dinamiche – d’amore, d’amicizia, sessuali, di competizione, di avversione – che continuano ancora oggi ad attirare nuovo pubblico. Un successo surreale perfino per la sua creatrice Shonda Rhimes, che non avrebbe scommesso sulla longevità della sua prima creatura televisiva. Eppure Grey’s Anatomy ha superato quota 333 episodi, è il medical più duraturo della storia della tv: la sua eroina, Meredith Grey, è sopravvissuta a sparatorie, annegamenti, abbandoni e ad una famiglia dilaniata da morti (genitori, marito, sorella, amici). Da una sua costola è nato anche lo spin-off dalla deriva un po’ troppo spostata sul genere soap Private Practice, ambientato in una clinica di Los Angeles con protagonista Addison Montgomery (Kate Walsh), durato sei stagioni.

The Good Doctor

Tenera e toccante nel raccontare la malattia vissuta da un medico, è la storia del praticante chirurgo autistico del San Jose St. Bonaventure Hospital Shaun Murphy, un medico di grande talento ma affetto dalla sindrome del savant che gli rende difficile uniformarsi alle più banali convenzioni sociali. Il personaggio interpretato magistralmente Freddie Highmore è il cuore pulsante della serie creata da David Shore, che per il resto è davvero povera di dinamiche e personaggi interessanti.

The Night Shift

In quattro stagioni, in onda dal 2014 al 2017 su NBC, la serie ha raccontato i turni di notte di medici che lavorano in un ospedale in una città di frontiera, affrontando temi importanti come il reinserimento dei veterani di guerra nella società e guadagnando anche un cameo dell’allora first lady Michelle Obama.

Code Black

Nonostante un debutto promettente ha avuto sole tre stagioni, in onda 2015 al 2018 su CBS: non ha sfondato perché probabilmente la sua cifra era più cruda e realistica di altri medical, in particolare nel raccontare come funzionano i pronto soccorso e i trauma center quando ci sono troppi pazienti e mai troppi medici per garantire un servizio sanitario efficiente.

New Amsterdam

Basata sul libro Twelve Patients: Life and Death at Bellevue Hospital di Eric Manheimer, è una serie che pone l’accento sul tema della cura del paziente, non solo in termini di servizio ospedaliero fornito alle persone, ma soprattutto di vera e propria missione da parte dei medici che esercitano la professione. Non è stata accolta benissimo dalla critica ma ha il pregio di provare ad approfondire il tema dell’assistenza ai pazienti.

The Resident

Annunciata come una Grey’s Anatomy più oscura e contemporanea, non ha certo il fascino della serie di Shonda Rhimes, ma ha un pregio: incrocia le tematiche mediche e quelle sentimentali ad un filone legale che riguarda corruzione e cattive pratiche in corsia, raccontando anche dinamiche criminali legate all’ambiente medico, una novità interessante. I volti acchiappa-pubblico di Matt Czuchry di Gilmore Girls e Emily VanCamp di Revenge hanno contribuito non poco alla riuscita del progetto, che ha debuttato nel 2018 ed è stato rinnovato da Fox fino alla terza stagione.

Scrubs – Medici ai Primi Ferri

Non è un medical drama vero e proprio anche se ne rispetta i canoni per l’ambientazione in ospedale. Per il resto è una comedy scanzonata che fa della comicità demenziale il suo punto di forza e merita una menzione in questo elenco anche solo per le fantasie dello specializzando JD che aprono anche la mente degli spettatori ad universi esilaranti.