Gué Pequeno giustifica il declino della musica italiana: “Con i ragazzini è facile parlare di droga e soldi”

Gué Pequeno giustifica il declino della musica italiana e dà una sua chiave di lettura sui nuovi fenomeni


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In una recente intervista a Vanity Fair, Gué Pequeno giustifica il declino della musica italiana. O meglio, spiega i motivi per i quali i giovani siano attratti dalle tematiche della trap.

Il rapper di Gentlemen viene dal rilascio del nuovo EP Gelida Estate, da cui ha estratto il singolo Montenapo, e dall’esperienza come giudice a The Voice of Italy nel quale ha debuttato al fianco di Gigi D’Alessio, Elettra Lamborghini e Morgan.

Nelle dichiarazioni rese a Vanity Fair, Gué Pequeno ha spiegato per quale motivo i giovani si sentano attratti dalla musica proposta dai trapper, prendendo come esempio l’immagine di Sfera Ebbasta.

Contrariamente a quanto si potrebbe ritenere, quello di Gué Pequeno è un pensiero che va contro il messaggio reso da gran parte della musica trap. Queste le sue parole:

“Da cosa dovrebbe essere incantati i ragazzini, da Tiziano Ferro e Eros Ramazzotti? O da Sfera Ebbasta che è tutto colorato? Grazie ai ragazzini, è diventato accettato e accettabile che, nelle canzoni, si parli di droga, fighe e soldi. Quando lo facevamo coi Club Dogo, anni fa, ci insultavano. Adesso mi mettono in braccio i figli e mi dicono che sono fan. Il che va bene, perché i bambini fanno muovere il mercato, però se ascoltano roba che non va bene per loro, sono un po’ caz*i dei genitori, non miei”.

Gué ha poi parlato del valore dei talent e di quanto siano utili perché un artista possa continuare a esistere a livello musicale. Il rapper ha quindi parlato della sua recente esperienza a The Voice Of Italy.

“Agli inizi dell’era talent ero diffidente, poi mi è diventato chiaro che, per esistere musicalmente, o fai rap o partecipi a un talent. Il king assoluto di questa edizione è stato Gigi d’Alessio ma anche io credo di esserne uscito bene. In questi tempi in cui tutto è fake, io ho portato la mia competenza musicale che è vera. In più, ho dimostrato che anche un rapper sa parlare e non dire solo ‘bitch'”.

Gué ha inoltre ammesso quanto sia difficile competere con le nuove leve seguite dai teen agers, facendo l’esempio di Capo Plaza che ha già conquistato cinque dischi di platino.