A pochi mesi dall’uscita del disco d’esordio OM intervista i The Minis per incontrare da vicino una delle stelle nascenti più interessanti del panorama italiano. Il loro merito, dal basso dell’età vetusta di chi scrive l’articolo, è quello di essersi circondati di musica ancor prima di conseguire la maggiore età, e ascoltare i loro brani e le loro cover ci fa capire che abbiamo a che fare con tre fenomeni del rock che calcano i palchi italiani con un cuore nel quale pulsa il brit-pop.
Una passione, come hanno raccontato a più riprese, nata tra le mura di casa: il bassista e cantante Zak Loggia e il chitarrista Julian, infatti, sono figli di Alex Loggia, chitarrista degli storici Statuto, band che ha scritto le principali pagine dello ska italiano e dell’underground torinese.
Oggi Zak, Julian e il batterista Mattia Fratucelli possono già vantare una lunga serie di soddisfazioni: dopo l’esordio al gettonatissimo “Hiroshima Mon Amour” di Torino del 2016, nel settembre dello stesso anno hanno calcato lo stesso palco di Caparezza, Baustelle, Subsonica, Statuto, Linea 77, Africa Unite in occasione dell’evento “Amici di Piero” presso il “Cacao” di Torino.
Col tempo si sono affacciati al web pubblicando tre video nei quali eseguono le cover di Alright dei Supergrass, Blitzkrieg Bop dei Ramones e I Can Tell di Bo Diddley, ma la loro voglia di suonare si è spinta fino alla pubblicazione di due brani inediti: Il Fiato Sul Collo e Sale Nel Caffè, canzoni che anticipano l’uscita del primo album ufficiale prevista per settembre sotto l’etichetta Cramps Records (capitanata da Boosta dei Subsonica) e sotto la produzione di Rodolfo Di Monte.
Così piccoli e così ispirati, i The Minis suonano quel rock nostalgico, scanzonato e pulito che appartiene all’ondata rivoluzionaria degli anni ’60, e non è un caso se nelle loro vene pulsano i Beatles, i Rolling Stones, gli Who. Il Fiato Sul Collo è un beat frenetico con riff altrettanto nervosi, e racconta lo stato d’animo adolescenziale in cui tutto si fa stretto e soffocante. Sale Nel Caffè, più malinconica e con l’apporto di un’orchestra, è l’amore tormentato dei teenager raccontato con quella mascherata spensieratezza fatta di domande e indecisioni.
OM intervista i The Minis, nella persona del chitarrista Zak, nel pieno delle vacanze estive, a pochi giorni dalla partecipazione al Giffoni Film Festival del 21 luglio.
Così giovani e già accreditati per i concerti dei Subsonica, di Caparezza, dei Baustelle e tanti altri, e tra poco suonerete al Giffoni. State realizzando il vostro sogno?
Sì, piano piano lo stiamo realizzando. La viviamo benissimo, abbiamo fatto uscire Il Fiato Sul Collo e a settembre uscirà il disco, e vedere i nostri coetanei che apprezzano la nostra musica ci motiva tantissimo, ci fa davvero piacere. C’è da dire che io e mio fratello abbiamo la sala prove sotto casa, dunque ci andiamo spesso, mentre il nostro batterista viene anche due volte a settimana. Ci teniamo allenati, ecco.
Siete una promessa per una rinascita del brit-pop sul territorio italiano. Siete tutti appassionati della musica degli anni ’60?
Sì, assolutamente. La ascoltiamo tantissimo. Oltre ai The Who e ai Rolling Stones ascoltiamo un gruppo di ragazzini che si chiama The Strypes, poi ci piacciono i The Jam, Paul Weller, gli Oasis e i Blur.
Ne “Il Fiato Sul Collo” e “Sale Nel Caffè” cantante la libertà di esprimere la propria rabbia. Per voi la musica è uno sfogo?
Sì, anche uno sfogo. Ci piace raccontare le nostre sensazioni con la musica per condividerle poi con il pubblico.
Che mi dite dell’album?
Saranno tutti inediti e il disco includerà, ovviamente, i primi due singoli che abbiamo lanciato. I testi sono scritti da noi insieme allo scrittore Fabio Geda e l’idea che si tratti del primo disco ci fa sentire contenti, non vediamo l’ora che esca.