La lettera di Tiziano Ferro sul Corriere Della Sera: l’amore, Dio e l’invito a mettere al centro l’essere umano

L'artista di Latina scrive una lettera per raccontarsi e per invitare a riflettere, disponibile sulle pagine del Corriere Della Sera

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La lettera di Tiziano Ferro sul Corriere Della Sera di oggi parla di amore, quello per Victor, ma anche quello nei confronti di un Dio buono, nel quale l’artista crede.

Tiziano Ferro si è sposato a Sabaudia con un uomo americano conosciuto per caso, che è stato in grado di sorprenderlo con una proposta di matrimonio nel giorno del suo compleanno, semplice ma efficace, di sicuro impatto.
Oggi l’artista scrive una lettera sul Corriere Della Sera e si racconta a cuore aperto.

Fino a pochi anni fa nessuno conosceva la mia storia. Solo le chiese, il mio inconscio, i miei quaderni; qualche cuscino, la mia mente e le sue stanze. Solo io, a guardarmi ogni mattina allo specchio, senza apprezzarmi. Per poi ricominciare. Finché ho conosciuto l’amore, sono le parole con le quali Tiziano Ferro inizia a scrivere sul foglio bianco.

Ricorda quando andava in giro per le librerie di Latina, la sua città Natale, a cercare e leggere libri sull’omosessualità, terrorizzato di ritrovarsi tra quelle pagine. Mentre tutti gli altri si appassionavano agli scrittori più in voga del momento, lui cercava titoli in cui trovare risposte, cercando una strada, un suggerimento, la salvezza, o forse solo cose che conoscevo già ma che — viste nero su bianco — forse mi sarebbero sembrate più semplici, meno aliene e alienanti, possibili e comunque appartenenti alla vita di tanti altri esseri umani, oltre che alla mia”.

Tiziano Ferro spiega di essere cattolico e di credere in Dio mentre ricorda chi, indignano dinanzi all’omosessualità, si nasconde dietro alla religione. “Il problema è che in questo Paese non crediamo abbastanza in Dio. Preghiamo, ma non ascoltiamo. Aspettiamo il miracolo e negoziamo l’arrivo di una soluzione, in cambio di qualche rinuncia“.

Anch’io sono cattolico. Ma il messaggio che porto nel cuore è quello dell’amore universale, della carità, del soccorso reciproco, del rispetto per tutti, della compassione”, continua Ferro, “È vero che l’uomo ha cercato Dio per dare un senso ulteriore alla propria esistenza. Io cerco in Lui uno sguardo di conforto, e non mi piace vederlo come il simulacro delle risposte che non so darmi, come uno scudo di fronte a quello che non capisco, o che mi fa paura”.

Il suo invito è volto a pari diritti: “Mettiamo al centro l’essere umano: le donne, gli uomini, i bambini, gli esseri umani tutti. E la famiglia in ogni sua accezione, purché al centro ci siano sempre amore e protezione”.

“Il mio è un Dio che ama, che custodisce, che non chiede pegno. È un Dio simpatico”, prosegue, prima di dare un significato alla parola e al concerto di “miracolo”: “Un miracolo è tutte le volte che una cosa riesce meglio di come te l’aspettavi. Un miracolo è tutte le volte che la vita è più bella di come l’avevi immaginata”.

Il suo matrimonio è una vittoria per tutti, non solo per Tiziano e Victor; è per tutti quei ragazzi nascosti tra gli scaffali a leggere manuali di psicologia sull’omosessualità e “ogni italiano libero, onesto, e innamorato come me di quel Dio simpatico”.

La letta di Tiziano Ferro sul Corriere della Sera è disponibile qui: Tiziano Ferro: «Un Dio simpatico (e il mio matrimonio davanti al Circeo)»